Eva Alpago, una storia lunga vent’anni: «Sempre al servizio del territorio»

Eva Alpago, una storia lunga vent’anni: «Sempre al servizio del territorio»

Vent’anni sono il fiore della giovinezza, sinonimo di vitalità e rappresentano una porta spalancata verso il futuro. 

Vale per una persona. Ma anche per un sodalizio: nello specifico, Eva Alpago, che ha appena celebrato il proprio ventennale. 

Nata nel 2001, l’associazione si è via, via sviluppata con l’adesione di un sempre maggior numero di volontari che permettono oggi di essere presenti sul territorio tutti i giorni garantendo professionalità e competenza sia negli interventi di emergenza, sia nei servizi di trasporto per non autosufficienti. 

Vent’anni di storia non potevano però passare così inosservati e quindi Eva Alpago ha voluto organizzare una serie di manifestazioni con lo scopo di far conoscere in modo più significativo il proprio ruolo sul territorio e nel contempo gratificare i volontari.

In che modo? Con tre serate a Lamosano, Tambre e Puos, aperte alla cittadinanza, per parlare di soccorso con il titolo ”La corretta chiamata al 118”. 

Nel giorno della festa, invece, la cittadinanza ha accompagnato il corteo dei volontari: preceduto dalle bande e fanfare dell’Alpago, si è diretto dalla sede verso la chiesa di Puos dove il vescovo Renato Marangoni e i parroci della zona hanno celebrato la messa a cui è seguita la benedizione delle ambulanze.

Nel pomeriggio, il pranzo conviviale con gli interventi delle autorità ha preceduto la premiazione dei vari presidenti che si sono succeduti negli anni, i soci fondatori e chi presta servizio fin dalla nascita dell’associazione. A questo proposito, inizia un nuovo corso di formazione per volontari: l’adesione è stata così significativa da soddisfare ampiamente le aspettative. 

I volontari di Eva Alpago – è bene rimarcarlo operano a titolo completamente gratuito, dedicano oltre 12.000 ore anno e sono aggiornati con specifici corsi, tenuti dal Suem 118, dal quale dipendono per la maggior parte degli interventi richiesti. 

Il supporto economico necessario per far funzionare una associazione così complessa, infine, deriva dai pagamenti dell’Ulss 1 Dolomiti (che rimborsa una tariffa chilometrica), dal pagamento di privati cittadini, dai contributi delle istituzioni, ma soprattutto dalla solidarietà di associazioni e di singole persone, dal 5 per mille e da elargizioni personali. 

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