Sogno olimpico. Anzi, paralimpico. Feltre ci crede: vorrebbe poter ospitare nel 2026 le gare di Sledge hockey, una delle specialità più spettacolari dei giochi paralimpici. La data, naturalmente, è il 2026. Il luogo, volendo, ci sarebbe già: il palaghiaccio “Drio le rive”, nel quale sono terminati i questi giorni i lavori di ristrutturazione. Ma che soprattutto è una struttura già a norma, adatta ad accogliere gli atleti diversamente abili. «E’ una delle poche omologate in Italia – spiega il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin – così perché non coltivare il sogno? Molte cose le abbiamo già fatte. E se ci sarà la necessità di investire altri soldi nel miglioramento della struttura, faremo tutto ciò che sarà possibile».
Il palaghiaccio di Feltre ora si presenta già in forma quasi smagliante. Merito della profonda opera di sistemazione della struttura, eseguita in 4 step, il cui risultato è stato presentato ieri. «Un investimento di 2 milioni di euro – commenta Perenzin – finanziato con l’annualità 2016 dei Fondi per i Comuni di confine».
Numerosi gli interventi. A cominciare dal completo rifacimento della copertura. «Abbiamo sostituito l’80% del manto – spiega l’assessore ai lavori pubblici (con delega anche allo sport) Adis Zatta – realizzando anche un sistema di aerazione contro la formazione della condensa e sostituendo alcuni puntoni di legno».
I lavori hanno interessato anche l’impiantistica. Rifatto completamente l’impianto di illuminazione (ora a led e omologato anche per le riprese televisive in alta definizione), quello sonoro e i sistemi di avviso per l’evacuazione.
Realizzata anche una nuova scala di esodo (che guarda verso Prà del moro), nuove vie di fuga perimetrali e ricavata anche una nuova apertura di sicurezza sulla balaustra. Senza dimenticare i lavori partiti per primi: la nuova centrale termica con annessa piastra di refrigerazione e la nuova cabina elettrica.
Cosa resta da fare ancora? I nuovi spogliatoi, con la palazzina medica e di servizio. «Per quest’ultimo stralcio dovremo trovare i fondi per cofinanziare l’intervento – spiega Zatta – ma già adesso il palaghiaccio è totalmente frubile». Covid permettendo.