Il maltempo è finito, l’emergenza quasi. Le precipitazioni si sono esaurite: non piove più e le nevicate hanno cessato da un po’. Ma restano da monitorare le zone valanghive, perché la coltre bianca potrebbe muoversi, almeno finché non si sarà stabilizzata. Ecco perché questa mattina una task force di vigili del fuoco e Arpav ha cercato di controllare le aree maggiormente a rischio. 

L’elicottero Drago 81 del reparto vigili del fuoco di Venezia (con a bordo il direttore interregionale e un tecnico Arpav) e l’elicottero del Soccorso alpino hanno sorvolato tutte le zone dolomitiche a rischio valanga; di fatto, l’area che due anni fa è stata colpita dalla tempesta Vaia. 

«Dal sorvolo non sono emerse criticità per distacchi di valanghe in zone antropizzate» rilevano i vigili del fuoco. A Corbin di Livinallongo l’elicottero ha effettuato su richiesta dei tecnici comunali un sorvolo radente sopra gli alberi per far cadere la neve sulla strada (che a breve sarà riaperta da una fresa). 

Sono diversi i mezzi d’opera (ruspe, pale e mini escavatori) dei comandi di Verona, Padova, Treviso e Udine che stanno operando per lo sgombero della neve e la pulizia dei detriti dalle strade. Tra i diversi interventi di oggi, anche l’assistenza all’operatore di un escavatore in località Santa Croce (in Alpago), che è stato trasportato con un gommone nell’allagamento formatosi all’interno di una cava, in modo da recuperare il mezzo; e la scorta tecnica da parte dei vigili volontari di un convoglio di generatori per l’energia elettrica in Val di Zoldo.