Distrugge l’auto contro un cervo: la Regione condannata al risarcimento

Distrugge l’auto contro un cervo: la Regione condannata al risarcimento

Stava guidando tranquillamente, la sera del 30 dicembre 2014, la sua Bmw lungo la Provinciale 1, tra Mel e Lentiai. Precisamente in località Campo San Pietro. Quando improvvisamente dalla sua destra sbucò un cervo, che sfondò la parte anteriore dell’auto. Spavento, danni materiali, ma per fortuna dell’automobilista, nessuna conseguenza fisica.

Un fatto tutt’altro che inconsueto sulle strade della nostra provincia. Accade in media più di una volta al giorno: nel 2021 sono stati 387 i sinistri con animali segnalati alla polizia provinciale. Di questi, 266 hanno riguardato degli ungulati: in 134 occasioni lo scontro è stato con un cervo, in 129 con un capriolo, ed in 3 occasioni ad essere colpito è stato addirittura un muflone. Ci sono poi stati 124 incidenti con volpi, tassi, lepri. E con un lupo.

I dati ufficiali però sono sottostimati: dal 2017 (da quando cioè le guardie provinciali sono passate da 40 a 18) non è più garantita la reperibilità h24. E così in molti casi ad essere chiamati sono direttamente i vigili del fuoco o le altre forze dell’ordine. Per rendere l’idea dell’ampiezza del fenomeno, basti pensare che nel 2016 (ultimo anno con l’organico provinciale a pieno regime) sono stati 370 i soli incidenti che hanno coinvolto cervi e caprioli.

Torniamo però allo sfortunato automobilista. Resosi conto che in quel tratto di strada non c’erano segnali di pericolo (riguardanti l’attraversamento di animali selvatici) e nemmeno un guard-rail, si affidò a Giesse Risarcimento Danni per fare causa alla Regione.

«Davide contro Golia: potrebbe essere riassunta così la causa civile intentata contro la Regione – spiega Gennaro Pisacane, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Belluno – Anzi, ad essere più precisi, Davide contro la “famiglia Golia” perché la Regione, a sua volta, ha chiamato in causa la Provincia di Belluno e Veneto Strade spa». Nonostante questo tentato rimpallo di responsabilità, il Tribunale civile di Belluno ha condannato la Regione alla rifusione dei danni e delle spese legali in favore dell’automobilista.

Perché, continua Pisacane, «Come riportato nella consulenza del ctu Antinucci e anche nella sentenza è pacifico che non vi fosse alcun segnale di pericolo animali presente su quel tratto. O meglio: ce n’era soltanto uno, ma nella direzione opposta. La conclusione del giudice è che l’ente pubblico preposto non aveva evidentemente posto in essere le necessarie attività di propria competenza». Ma di chi è la competenza? Come si legge nella sentenza l’ente territoriale responsabile per i danni da fauna selvatica è la Regione, che ha tra le proprie competenze, quella di programmazione e controllo in materia faunistica. Il giudice, quindi, ha condannato la Regione Veneto a un risarcimento di 4.350 euro nei confronti dell’automobilista, oltre al pagamento delle spese legali.

«Siamo soddisfatti – conclude Pisacane – perché raramente si ottiene un risarcimento per i danni da fauna selvatica ma, in questo caso, gli elementi oggettivi che avevamo raccolto si sono rivelati decisivi. La sentenza crea un precedente importante soprattutto per la provincia di Belluno, dove incidenti di questo tipo sono purtroppo abbastanza frequenti. Serve maggiore sensibilità sul tema, sia da parte degli automobilisti, sia da parte di chi ha la responsabilità di gestire e rendere più sicure le strade; segnalare un pericolo è un compito che non deve e non può essere disatteso: questa volta l’automobilista se l’è cavata solo con qualche danno alla macchina, ma avrebbe potuto andargli molto peggio». 

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