Anche la Provincia si unisce al coro dei comuni bellunesi per salvare il Centro antiviolenza gestito da Belluno Donna. Al termine di una lunga seduta il consiglio provinciale ha votato ieri (29 aprile) all’unanimità la mozione, già votata in molti consigli comunali, che chiede alla Regione Veneto di chiedere la modifica della normativa che prevede, attualmente, che questi centri debbano essere aperti 24 ore su 24, compresi i giorni festivi: «Cosa ovviamente impossibile per strutture gestite da volontari – ha commentato il presidente della Provincia, Roberto Padrin a margine del consiglio – ma assolutamente fondamentali».
Ci sono però delle buone notizie all’orizzonte: «Sembrerebbe – continua Padrin – che si vada verso una modifica delle norme, applicando le nuove dispozioni solo ai nuovi centri antiviolenza e non a quelli già esistenti. L’assessore regionale Lanzarin, in tal senso, ha dato già ampie garanzie in tal senso».
La seduta del Consiglio si è aperta con l’approvazione del bilancio consuntivo del 2024, un bilancio economico chiuso con 16 milioni e mezzo di euro di avanzo, in gran parte vincolati. «La gran parte – spiega il presidente della Provincia – lo abbiamo destinato alla copertura per gli imprevisti legati alle grandi opere del Pnrr sull’edilizia scolastica che abbiamo in piedi, e a un intervento a Villaga di Feltre da circa 2 milioni e 600 mila euro. Per quanto riguarda le spese correnti abbiamo invece deciso di vincolare circa 700 mila euro per finanziare Investiscuola».