Dalle spade al turismo, due workshop dedicati agli operatori del settore

Dalle spade al turismo, due workshop dedicati agli operatori del settore

L’antica produzione di spade, una risorsa turistica per il Bellunese. La valorizzazione della storia del distretto proto-industriale fiorito tra il XIV e il XVII secolo tra la provincia dolomitica, il Tirolo e Maniago diventa oggi una risorsa in più a disposizione degli operatori turistici, per far conoscere il territorio, proporre itinerari di natura culturale e valorizzare la tradizione. Così, dopo la pubblicazione della prima guida dedicata ai luoghi della produzione antica di armi bianche, frutto della collaborazione tra i partner del progetto Klang (ovvero il Circolo Cultura e Stampa Bellunese, il Comune di Belluno, il Comune di Santa Giustina, quello di Maniago e il dipartimento di Archeologia dell’Università di Innsbruck), ora il progetto si arricchisce di due momenti di formazione. Due workshop dal titolo “Tra miniere opifici e rogge: un itinerario turistico tra Tirolo, Bellunese e Maniago”.

Il team di Klang ha infatti organizzato due incontri dedicati agli operatori turistici, a titolari di attività di ricezione, guide e operatori didattici, ma anche a tutti i cittadini interessati, per illustrare loro la guida. Gli appuntamenti sono fissati per oggi (martedì 26 aprile) alle 20 nella sala al piano terra del Centro culturale di Santa Giustina e per domani (mercoledì 27 aprile) alle 17 a Palazzo Fulcis. Per il primo workshop l’ingresso è libero, per quello di Belluno, considerati i posti limitati, è su invito. 

«Sarà un’occasione preziosa per presentare a imprese e operatori del territorio il nuovo itinerario transfrontaliero definito dai partner del progetto Klang – spiegano dal team -. Un percorso che unisce le località collegate tra loro dall’aver condiviso questa importante produzione di armi bianche nei secoli scorsi. Lo strumento della guida si allinea alla strategia di sviluppo della Dmo Dolomiti e alle altre progettualità di promozione turistica del Bellunese».

Le proposte di itinerari sono all’insegna di un turismo slow, attento ai territori, al loro equilibrio e alla loro storia, e si sviluppano lungo il filo rosso di località poco note ed escluse dai percorsi suggeriti dalle guide commerciali. Le zone coinvolte sono quelle che formavano il distretto proto-industriale, lungo fiumi, all’interno di borghi, al margine di antiche miniere. 

La guida è suddivisa in tre sezioni, ognuna dedicata alle tre aree (Tirolo, Maniago e Bellunese), con schede di approfondimento dei siti legati alla produzione di lame: dalle miniere alle cave di pietre da mola, dalle fucine alle rogge, dai musei ai castelli. Ogni scheda rappresenta una piccola escursione indipendente dal resto, ma può anche essere inserita nel percorso più ampio che attraverso i tre territori e che va a formare il programma per un viaggio a piedi di diversi settimane. 

Per la provincia di Belluno rappresenta uno strumento in più per valorizzare l’intero territorio, dalle miniere dell’Alto Agordino fino alla Valbelluna, la sua archeologia industriale e la sua storia attraverso proposte di gite semplici o di cammini di più giorni lungo rogge, colline e montagne. 

La guida si trova presso gli Iat comunali ed è gratuita. 

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