«Luxottica non avrebbe senso lontano da Agordo». Se qualcuno aveva dubbi riguardo la permanenza del colosso dell’occhiale in provincia dopo la morte di Leonardo De Vecchio, deve fare i conti con la nuova biografia del grande imprenditore, presentata ieri sera (13 marzo) al teatro comunale su iniziativa del Rotary e del Circolo Cultura e Stampa.
Una biografia, quella di Tommaso Ebhardt, non un’agiografia. Un testo da cui Del Vecchio – uomo e imprenditore – non esce come onnipotente o santo. Ma da cui traspare la grande modernità, sommata all’estrema tenacia di un uomo che ha sempre saputo crescere ed essere all’avanguardia. Un libro da cui emergono sia la visione imprenditoriale sia l’amore per il territorio che ha dato tanto, in termini umani e professionali, alla crescita di Luxottica.
E Agordo diventa protagonista.
«Agordo e Luxottica sono la stessa cosa» ha detto Ebhardt. «Molti si chiedono come sia possibile che il centro mondiale dell’occhialeria, l’azienda leader, si trovi tra le montagne, a due ore da Venezia e quattro abbondanti da Milano, senza un’autostrada ma solo con una stradina di montagna che la collega al resto del mondo. Nessuna meraviglia se si guarda con occhio analitico alla storia di Del Vecchio, perché Luxottica non avrebbe senso senza Agordo, il tessuto umano e tradizionale che la montagna bellunese racchiude. Lo si vede a Rizzios, in Cadore, dove l’occhialeria è nata nell’Ottocento».
La presentazione ha riempito il teatro comunale. In sala, moltissimi amici di Del Vecchio, vecchi collaboratori e dipendenti, politici, imprenditori ma anche semplici cittadini. Non è mancato un pizzico di commozione nel video di apertura, che ha tratteggiato la figura del primissimo Del Vecchio, agli albori di quello che sarebbe stato. Fino al primo successo che lo portò a dire in una delle rare interviste “ora posso permettermi di sbagliare”.
«Cosa succederà ora che Del Vecchio non c’è più? È importante che ci sia unità di intenti per dare stabilità al più grande gruppo di produzione di occhiali ma anche al territorio» ha detto Ebhardt. «La direzione azienda è già stata presa. Tutti i manager di Luxottica hanno l’imprinting di Leonardo Del Vecchio. E sanno quanto la comunità bellunese sia vicina a quello che lui ha saputo esprimere. L’azienda ha gli anticorpi per reggere il passaggio generazionale, perché quegli anticorpi stanno nel territorio agordino».