Crisi Ideal Standard, chiesta la costituzione del comitato di salvaguardia

Crisi Ideal Standard, chiesta la costituzione del comitato di salvaguardia

Nubi e incertezze sul futuro dell’Ideal Standard, la storica fabbrica di sanitari ex Ceramica Dolomite, dal 2014 proprietà del fondo finanziario australiano Anchorage. Nonostante le smentite della proprietà, sale la preoccupazione tra lavoratori e sindacati, soprattutto per la mancata presentazione di un piano industriale per i prossimi anni.

E così, come annunciato mercoledì dopo le assemblee di fabbrica, ieri i lavoratori hanno incrociato le braccia per uno sciopero di 8 ore.

Totale l’adesione, spiegano in una nota i sindacati, che in mattinata hanno anche ricevuto la visita di solidarietà del sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa.

Sindacati e rsu hanno anche valutato le azioni future, che per ora restano top secret, in attesa di essere presentate ai 475 dipendenti dello stabilimento.

Vari i punti critici, secondo le sigle sindacali, messi nero su bianco nella breve nota. Innanzitutto «La mancanza di un piano industriale che dia prospettive per il futuro». Poi «La mancata informazione rispetto ai volumi produttivi degli altri stabilimenti». Infine, «La possibile presenza di un piano di spostamento della produzione in paesi a basso costo del lavoro, come Bulgaria, Egitto e Cina».

«Per questi motivi – concludono i sindacati – riteniamo indispensabile la convocazione, il prima possibile, delle parti al ministero, come chiesto da tempo».

Inoltre, rsu e sigle sindacali hanno chiesto al sindaco di Borgo Valbelluna la costituzione di un comitato istituzionale di salvaguardia (come già avvenuto in passato per l’Acc di Mel), «Dove coinvolgere i vari rappresentanti istituzionali e politici della Provincia di Belluno, della Regione Veneto e i nostri rappresentanti in Parlamento, a tutela del patrimonio sociale ed economico che questo stabilimento rappresenta».

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