Altro che governance del territorio, autonomia e belle parole annesse e connesse. Il problema delle terre alte è trovare qualcuno disposto a fare il sindaco. I dati gli ultimi anni evidenziano l’enorme difficoltà nella costruzione delle liste e delle candidature. E gli esempi di Voltago Agordino (ancora in mano al commissario) e Lozzo (dove per due anni di fila non si è presentato nessun candidato) sono emblematici. Due i problemi: lo spopolamento che rende ectoplasmatici moltissimi territori di montagna e lascia sul territorio Comuni da 200-300 abitanti, spesso privi di servizi essenziali; e la mole di responsabilità in capo al sindaco, vero e proprio parafulmine di tutto quello che succede in Comune, spesso costretto a fare anche da “tuttologo confessore” nei micro-municipi.
Ecco spiegati i dati. In provincia di Belluno tra il 2016 e il 2020 si è votato 63 volte per i rinnovi amministrativi. E in 18 casi i cittadini hanno avuto davanti un solo candidato o addirittura nessun candidato. L’incidenza è del 29%, quasi una volta ogni tre. Insomma, non è solo questione di scarsa affezione alla politica. La soluzione? Da più parti si invocano le fusioni. Resta da capire se si tratta davvero della scelta migliore per la montagna. Nel caso di Falcade-Canale l’esperimento è fallito, un paio di anni fa.