Come il resto d’Italia, anche la provincia di Belluno è alle prese con la grande diffusione della variante Omicron 5 del virus Sars cov2. Nell’ultima settimana i casi registrati sono stati ben 1.788 (+167 rispetto alla scorsa settimana), con un tasso di incidenza settimanale di 896 casi su 100 mila abitanti. Un dato comunque sensibilmente minore rispetto all’incidenza nazionale, che è di 1.117.
Insomma, il coronavirus ha ripreso vigore e si va verso il picco di questa nuova variante, previsto dagli esperti dopo la seconda metà del mese. Fortunatamente l’alta contagiosità è inversamente proporzionale alla pericolosità. Lo dimostrano i numeri dei ricoveri. Attualmente nei reparti covid degli ospedali di Belluno e Feltre ci sono 41 pazienti covid – positivi. Ma la metà di loro è entrato in corsia per problematiche non legate all’infezione, con la positività accertata solo in fase di tampone di ricovero.
E non ci sono pazienti in terapia intensiva, mentre si deve mettere in conto una nuova vittima: un 91enne, deceduto il 7 luglio e ricoverato nella Geriatria covid del “San Martino”.
Con l’aumentare dei contagi cresce anche il numero di tamponi. Attualmente si viaggia al ritmo di 770 tamponi al giorno ogni 100mila abitanti. Crescono anche le richieste di quarta dose di vaccino da parte di anziani e soggetti fragili. L’Usl1 aveva ipotizzato un’adesione del 20-25% per la campagna prevista tra il 30 giugno e metà luglio. Ora invece l’adesione supera il 45%. Questo ha comportato alcuni disagi, come ieri a Tai, dove alcune persone, nonostante le 500 dosi eseguite, non hanno potuto vaccinarsi. Per loro sarà attivata una seduta vaccinale di recupero su prenotazione, attiva da oggi nel sito www.aulss1.veneto.it.