Cortina sarebbe anche pronta per le Olimpiadi 2026. Il problema sono le infrastrutture. Le strade, soprattutto. Ce la faranno i nostri eroi? Se i tempi sono quelli del Piano Anas Mondiali 2021, le varianti di Longarone e Cortina non vedranno mai la luce. Ma se arrivasse un aiutino in termini di snellimento dell’iter…

È quello che hanno chiesto i sindaci di Milano e Cortina, e i presidenti di Veneto, Lombardia, Trento e Bolzano nella loro discesa romana. A colloquio prima con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi con il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini.

«La costituzione dell’Agenzia è fondamentale. E in tempi rapidi. Così come è fondamentale siano dati poteri straordinari, sul modello Morandi, per avere le opere pronte entro il 2026». Parole di Luca Zaia. «La priorità sono le opere sportive, ma anche quelle infrastrutturali in generale. Il presidente Mattarella ha dichiarato piena disponibilità ad appoggiare il progetto». 

Già: opere sportive oltre a quelle infrastrutturali. Su tutte, la pista da bob, che alcuni non vorrebbero (leggasi ambientalisti) e altri temono non verrà mai realizzata. Ma senza bob, le Olimpiadi 2026 rischiano di essere Milano-resto del mondo, meno Cortina.

«La pista di bob è parte integrante del dossier e sarà nostra cura fare tutte le verifiche sulla sostenibilità economica-finanziaria» ha detto Zaia, scortato dal sindaco Gianpietro Ghedina. «L’ultima cosa che vogliamo è fare una cattedrale nel deserto».

La parola d’ordine, comunque, è fare presto. Cortina spinge sull’acceleratore. «Mi auguro che possano definirsi in tempi stretti i passaggi per creare l’Agenzia olimpica che si occuperà delle infrastrutture, dei progetti di viabilità e degli impianti sportivi, e che siano nominati a breve i commissari per portare avanti le opere – dice Ghedina -. Le aspettative sono grandi e faremo di tutto per arrivare in tempo».