Farsa grottesca, ma anche dramma. Per ridere e soprattutto riflettere… in dialetto feltrino. Proprio così: sarà il vernacolo “di casa” il protagonista dell’iniziativa teatrale di Santa Giustina. Venerdì prossimo (4 novembre) va in scena “Se no i è mat, no i volon”, commedia in tre atti basata sulla celeberrima piece teatrale di Gino Rocca.
La storia racconta di tre amici, ultimi superstiti di una goliardica associazione, che vivono in un vecchio palazzo signorile, lasciato da un conte con un bizzarro testamento: secondo le ultime volontà del nobil uomo, gli inquilini devono condurre una vita spregiudicata. Insomma, devono fare i “matti” come quando erano giovani studenti.
In scena si susseguono momenti ridicoli ad altri pensierosi, perché la farsa si muta ben presto in dramma. Uno degli anziani amici si rompe una gamba mentre va in giro a tirare i campanelli delle case; un altro muore, e un altro ancora impazzisce per davvero. Succederà tutto questo in dialetto feltrino. La commedia infatti è stata riadattata con la regia di Giulio Fajeti. L’appuntamento è alle 20.30 nella sala parrocchiale di Santa Giustina.