Cifre quadruplicate, la pista da bob potrebbe costare fino a 200 milioni

Cifre quadruplicate, la pista da bob potrebbe costare fino a 200 milioni

Se si divide il costo totale per il numero di atleti professionisti che la utilizzeranno, la pista da bob è uno scandalo. Già all’alba del dossier olimpico l’operazione era esorbitante, nelle cifre. Ma adesso rischia di raggiungere dimensioni cosmiche. Con numeri quadruplicati.

Lo rivela l’ultimo dossier di Legambiente dedicato al mercato dello sci. “Neve diversa 2023” è stato pubblicato pochi giorni fa e dedica un capitolo alle Olimpiadi invernali 2026, quelle di Milano-Cortina che tanto fanno discutere anche a livello bellunese.

Ebbene, il documento di Legambiente propone un focus sulla pista da bob “Eugenio Monti”, a partire dalle cifre. Uno schema analizza l’aumento dei costi dalla stesura del masterplan a oggi, traguardando fino alle gare olimpiche. Risulta che nel 2018, il primo masterplan parlava di 41,8 milioni di euro. Una cifra già elevata, se si calcola che gli atleti che faranno uso della pista sono un centinaio.
A settembre 2021 la cifra era già salita a 50,7 milioni, di cui 38 milioni per lavori e 22,7 per progettazione, espropri, imprevisti, Iva, spese amministrative e pubblicità. Ma la scalata non si è fermata: Legambiente rileva che nel dicembre 2021 si è arrivati a 62 milioni e ad aprile 2022, il progetto di fattibilità tecnico-economica parla di 85 milioni. «La causa dell’aumento viene attribuita ai rincari delle materie prime» spiega il dossier “Neve diversa”. «Secondo le dichiarazioni, 22 milioni mancanti dovrebbe metterli la Regione Veneto».

Può bastare? No. L’impennata non si ferma. A gennaio 2023 il presidente Zaia dichiara che la pista potrebbe costare tra i 100 e i 120 milioni di euro. Il commissario per le opere Milano-Cortina aggiunge sibillino che «il tempo mette in discussione il raggiungimento dell’obiettivo». A febbraio però è cominciato il primo stralcio della demolizione. Il dossier calcola gli ulteriori aumenti nelle materie prime e nei costi energetici e ipotizza che si arriverà a 144 milioni nel 2024, a 172 nel 2025 e addirittura a 205 nel 2026, quando – finiti i Giochi – bisognerà pensare a come far funzionare la pista per non lasciare che diventi una cattedrale nel deserto. Una cattedrale costosissima.

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