Chiude il negozio di Spert, la minoranza chiede servizi effettivi per i commercianti

Chiude il negozio di Spert, la minoranza chiede servizi effettivi per i commercianti

Dopo quello di Santa Croce, il 31 marzo chiude anche il negozio di alimentari della frazione di Spert. «Un’altra serranda che si abbassa, di un’attività che eroga servizi essenziali in una frazione periferica del Comune Alpago, ma centrale, secondo noi, allo sviluppo turistico del territorio». 

Il messaggio arriva dal gruppo consigliare “Alpago, insieme per il futuro” che si fa parte attiva e rinnova il messaggio già lanciato qualche mese fa di prestare attenzione agli esercizi commerciali di paese monitorando preventivamente le situazioni di difficoltà là dove si presentano. 

«Siamo venuti a conoscenza che chiuderà a fine mese anche il negozio di Spert e questo ci ha spinto a rilanciare il messaggio di attenzione ai negozi di vicinato, che hanno visto aggravarsi le loro difficoltà con la pandemia e il caro bollette» affermano i consiglieri comunali (e assessori fino a un paio di anni fa) Vanessa De Francesch e Federico Costa. «Siamo preoccupati perché dopo Santa Croce, chiude un’attività fondamentale per una frazione situata nella parte alta del nostro Comune e lontana da altri centri dotati di esercizi commerciali. Infatti i negozi di generi alimentari e di prima necessità garantiscono la sopravvivenza stessa di alcune realtà di paese, per la reperibilità dei beni, ma anche per la vita sociale di chi vi abita; spesso persone anziane che non hanno modo di spostarsi o comunque sono abituate a servirsi nel negozio di fiducia, o ancora può far desistere giovani famiglie dal scegliere di vivere in zone come Spert dove la natura ha concesso molto in qualità di vita, ma dove i servizi vanno impoverendosi di anno in anno». 

Della stessa opinione degli ex colleghi di giunta, anche l’ex assessora al sociale Luigina Guolla, che vive proprio a Spert: «Per convincere le persone a rimanere sul territorio e abitare anche in frazioni come Spert, bellissime realtà di paese che però scontano il disagio della distanza dai grandi centri abitati, servono servizi effettivi che diano garanzie e prospettive a chi decide di rimanere a vivere. Questa chiusura non aiuta nemmeno alla programmazione degli eventi estivi e non dà un buon biglietto da visita per gli ospiti che ogni anno ripopolano le seconde case della frazione». 

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