Chies e le sue montagne, la chiusura con un patto

Chies e le sue montagne, la chiusura con un patto

Una chiusura simbolica quella dello scorso sabato 29 ottobre per la 21ma edizione di “Chies e le sue montagne”.

La manifestazione è iniziata martedì 25 ottobre, con ospite nella sala polivalente di Lamosano Fulvio “Bubo” Valbusa, per 20 anni atleta dello sci di fondo del Corpo forestale dello Stato e della nazionale italiana. Nel proprio palmares, anche 5 medaglie ai campionati mondiali, 5 partecipazioni ai Giochi olimpici invernali con l’argento di Nagano 1998 e l’indimenticabile oro a Torino 2006 nella staffetta 4×10 assieme ai compagni Zorzi, Di Centa e Piller Cottrer. A settembre 2021 uscito il suo romanzo scritto a quattro mani con la scrittrice Serena Marchi, intitolato “Randagio”, in cui racconta la sua vita prima, durante e dopo lo sci. Il pubblico è stato “trasportato” nel racconto durante il quale Bubo si è messo a nudo, senza nascondere le proprie emozioni.

Venerdì 28 ottobre nella frazione di San Martino, protagonista del penultimo appuntamento è stato Silvio “Gnaro” Mondinelli. Ex-finanziere, guida alpina, ma soprattutto il secondo italiano, dopo Messner, ad aver salito tutte le 14 montagne sopra gli 8mila metri senza l’ausilio di ossigeno supplementare. Un centinaio di persone hanno visto il docu-film che riassume la sua carriera sportiva, la sua impresa completata nel 2007 sul Makalu e la sua filosofia di vita che nulla lascia all’improvvisazione, dall’alimentazione, alla preparazione fisica e mentale. Tutto questo con un’attenzione per le raccolte fondi e costruzione di scuole per le popolazioni più bisognose incontrate nei suoi viaggi.

A conclusione della 21esima edizione di “Chies e le sue montagne” la consueta messa celebrata come da tradizione su una cima o una forcella delle montagne della conca alpagota.

Ad essere scelto per l’edizione 2022 sabato 29 ottobre è stato il Passo Valbona, a 2130 metri, appena sotto il Col Nudo, passo che fa da spartiacque tra regione Veneto e Friuli Venezia Giulia e che centinaia di anni fa veniva utilizzato dalle genti della Valcellina e dell’Alpago come via di collegamento e scambio o per evitare dazi e tasse di transito.

Un’occasione per stipulare un gemellaggio tra i comuni della Conca e quelli dell’Alta Valcellina, ovvero Erto e Casso, Claut e Cimolais. Presenti tutti i rappresentanti delle varie amministrazioni, alcuni direttamente saliti dall’abitato di Cellino.

«E’ stato un gemellaggio storico di amicizia – ha commentato nel saluto iniziale il sindaco di Chies d’Alpago, Gianluca Dal Borgo – Sicuramente il passo Valbona era sempre stato visto come una barriera montana che ci separava, perché noi abitiamo qui nella conca e loro abitano al di là delle nostre montagne dell’alta via numero 7. Da sabato 29 ottobre, però il passo Valbona è diventato una soglia per riunirsi tra vallate, quindi un momento per conoscersi, per stringere un’alleanza, ma anche per ricevere stimoli per poi migliorare una volta ritornati a valle dalle nostre comunità, nei nostri territori».

Attuale e profonda l’omelia di don Rinaldo Ottone, che ha emozionato i presenti al ricordo di tutti gli amici e conoscenti che la montagna, meraviglia del creato, ha voluto con sé.

Al rientro una cinquantina di persone hanno pranzato alla Locanda San Martino dove vi è stato uno scambio di doni tra le amministrazioni.

Non resta ora che dare appuntamento al 2023 per una nuova edizione di “Chies e le sue montagne”.

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