Dopo il boom di contagi nella casa di riposo, prende posizione il Comune di Borgo Valbelluna. E lo fa attraverso il sindaco Stefano Cesa: «L’impegno dell’amministrazione è di ricostruire quanto accaduto. Ma non ora. L’obiettivo, adesso, è quello di convogliare tutte le forze in campo affinché si esca il prima possibile da questa emergenza. Superata questa fase, potremo analizzare lucidamente l’accaduto senza l’enorme difficoltà psicologica ed emotiva che ci attanaglia tutti».
Il primo cittadino non ha però gradito «alcune insinuazioni e strumentalizzazioni politiche. In particolare per quanto riguarda la mobilitazione di forze militari a supporto del personale della casa di riposo. Tale ipotesi, per potersi avverare, aveva la necessità di essere condivisa e avvallata da tutti i soggetti in campo. Con l’Ulss 1 Dolomiti è stata condivisa una procedura che ha portato in struttura 16 nuovi operatori (oltre a 5 operatori aggiunti alla struttura di Lentiai) provenienti da altre strutture socio-sanitarie o dallo stesso ospedale, da cooperative o assunti direttamente».
Il personale, nei giorni, aveva portato alla luce alcune mancanze: «In questo senso – prosegue Cesa – direzione ha già provveduto a rispondere alle segnalazioni delle sigle sindacali con una nota trasmessa all’Ulss. Al personale sarà data risposta puntuale, verificando in maniera trasparente quanto sostenuto e più in generale le cause che hanno portato a questa situazione».