Cambia il questore, Fredella va a La Spezia: «A Belluno due anni ad alta intensità»

Cambia il questore, Fredella va a La Spezia: «A Belluno due anni ad alta intensità»

«Andarmene adesso, con gli splendidi colori dell’autunno, mi fa stringere ancora di più il cuore». C’è un po’ di rammarico nelle parole di Lilia Fredella, la questora uscente di Belluno, che venerdì lascerà la sua città per andare a dirigere la questura di La Spezia. Al suo posto è in arrivo Giuseppe Maggese, bolognese, attuale dirigente del compartimento Polizia stradale del Friuli Venezia Giulia.

A cui toccherà il compito di seguire la nascita della nuova questura, al posto dell’ex caserma Fantuzzi. L’accordo con il Demanio è in dirittura d’arrivo: sono pronti 25milioni di euro. «Vi lascio in buone mani – assicura Fredella – perché parliamo di un vero gentleman, oltre che di una persona assolutamente competente e preparata».

Arrivata a dirigere la questura bellunese il 2 settembre 2019, la questora uscente ha vissuto due anni ad alta intensità. A cominciare dalla pandemia, che ha colpito duramente nella primavera del 2020: «Sono stati momenti difficili, con una ventina di agenti contagiati nel giro di un paio di giorni. Io stessa ho vissuto questa bruttissima esperienza». Ma il biennio è stato caratterizzato anche dai Mondiali di sci alpino di Cortina, un evento che ha messo la provincia di Belluno davanti agli occhi del mondo. «Ricordiamo che si è trattato del primo grande evento realizzato in epoca pandemica – ricorda Fredella – e siamo riusciti a garantire lo svolgimento in massima sicurezza, grazie alla grande professionalità di tutti».

Sul tema della sicurezza, Belluno risulta ancora un’isola tutto sommato felice. Ma con alcune situazioni da tenere sott’occhio. L’annuale classifica sulla criminalità, pubblicata ieri sul Sole 24 ore, vede per esempio la provincia dolomitica al terzo posto in Italia per quanto riguarda le truffe online. «E’ sicuramente uno dei temi più caldi – spiega Fredella – anche se i dati andrebbero letti sotto diverse angolazioni. Ad esempio, in molti casi parliamo di truffe inerenti il turismo, che sfruttano il nome delle nostre splendide località come Cortina o Auronzo, ma poi gli autori delle truffe si trovano fisicamente in altre città».

Molto, ricorda la questora, è stato fatto sul fronte della lotta alla violenza di genere, bullismo e cyberbullismo: «Temi fondamentali, per i quali posso dire di aver ottenuto buoni risultati. Nonostante la pandemia abbiamo fatto oltre 50 incontri nelle scuole e messo in piedi collaborazioni importanti, come quella con il festival “Dolomitike” di Auronzo, della quale sono particolarmente orgogliosa». Ma pur in una provincia ad alto tasso di legalità il lavoro per gli agenti della questura non è mancato. In due anni sono state 58 le persone arrestate e quasi un migliaio le denunce. Ma ci sono state anche 300 informative antimafia, 65 espulsioni di stranieri irregolari, oltre 8 chili di droga sequestrati. In totale controllate 25mila persone. «Magari non sono numeri eclatanti in senso assoluto – conclude Fredella – ma dimostrano che anche territori come il nostro necessitano di un controllo capillare».

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