Bilancio di Palazzo Rosso, le critiche delle opposizioni: «Nessuna prospettiva»

Bilancio di Palazzo Rosso, le critiche delle opposizioni: «Nessuna prospettiva»

A pochi giorni dall’approvazione del Documento Unico di Programmazione e del bilancio previsionale del Comune di Belluno, sull’amministrazione De Pellegrin piovono le critiche delle opposizioni, che accusano sindaco e giunta di «poca concretezza e nessuna visione futura della città».

Dopo le critiche espresse in aula, il gruppo IPBBC – Insieme per Belluno Bene Comune elenca punto per punto dubbi e criticità dei documenti; parla di «delusione palpabile» l’ex assessore al bilancio Lucia Olivotto, oggi capogruppo: «Tra tagli e incrementi di costi, si va a colpire le famiglie numerose e le persone in difficoltà. Ci preoccupa il futuro delle società partecipate e il silenzio in consiglio del sindaco, che attendevamo di ascoltare in occasione del suo primo bilancio previsionale, l’atto politico per eccellenza che spiega la visione di città dell’amministrazione».

L’ex presidente del consiglio comunale Francesco Rasera Berna ha poi sottolineato i tempi della discussione: «Gli assessori hanno impiegato mezz’ora per spiegare il bilancio e oltre un’ora per replicare alle osservazioni: hanno aspettato le nostre critiche per raccontarci la loro proposta. Forse speravano che non ci fossimo letti le 800 pagine di bilancio, DUP e documenti vari». Attacchi anche al fronte mobilità («Confido che il Piano Generale del Traffico venga affidato a tecnici con esperienza e coraggio per superare gli interventi spot visti finora», il commento di Alberto Simiele) e sui giovani: «I dati del Moige segnalano un aumento del 10% dei casi di cyberbullismo negli ultimi due anni, – l’analisi di Paolo Bello – ma a Belluno si parla solo di legalità e non si fa alcuna operazione culturale di contrasto al disagio».

Proprio sul tema dei giovani e delle famiglie si è concentrata Ilenia Bavasso, che ha evidenziato anche l’assenza di proposte per contrastare lo spopolamento.

Sul tema della cultura, spazio a Marco Perale, già assessore alla cultura, che ha evidenziato come «a parte le manifestazioni già programmate o finanziate dalla scorsa amministrazione, non c’è nulla».

Dure critiche non solo da Insieme per Belluno Bene Comune: Davide Noro, esponente del Partito Democratico e componente dell’Unione Comunale del capoluogo, parla di «tagli per circa 400 mila euro tra cultura, sociale e turismo, e aumenti dei costi dei servizi essenziali come mensa e casa di riposo: la giustificazione, come sempre, è che la situazione economica è obbligata. Questo è la tipica scusa di chi non sa come nascondere le proprie scelte politiche», ricordando la polemica sul mancato rinnovo dell’adesione a Cittaslow («possibile che in un bilancio di decine di milioni non vi siano 3600 euro per una quota associativa?») o quelle relative all’intitolazione di una via ad Emanuela Loi, «vittima di mafia eretta erroneamente a simbolo della violenza contro le donne» e al mancato spostamento dalla Sala Giunta della targa che ricorda la cacciata degli ebrei dalla città.

«Vicende – conclude Noro – che dimostrano, semplicemente, la superficialità con cui si affrontano certe questioni; non da ultimo, discutibile l’atteggiamento del sindaco, da padre di famiglia che in realtà non decide e non incide. Belluno si merita di meglio: questa maggioranza ha già fallito in tutti i suoi obbiettivi e nasconde le criticità».

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