Belluno e Ponte, una task force per salvare l’Unione montana

Belluno e Ponte, una task force per salvare l’Unione montana

C’è da salvare l’Unione montana bellunese. Ed occorre fare in fretta, per allontanare lo spettro del commissariamento. La situazione dell’ente formato dai due Comuni di Belluno e Ponte nelle Alpi è drammatica. Un bilancio, quello del 2020, non firmato dal revisore dei conti. E, di conseguenza, lavori fermi così come i pagamenti. Una situazione figlia di problematiche di vario tipo, dal turnover degli uffici alla mancata rendicontazione di molti lavori, che si trascina da anni ma che è esplosa l’anno scorso, quando il revisore dei conti ha posto il veto all’approvazione del consuntivo 2020. Da lì l’operatività dell’ente si è bloccata, facendo venire a galla tutti i problemi.

Nel consiglio comunale di mercoledì il Comune di Belluno ha finalmente nominato i suoi rappresentanti nell’Unione montana: oltre al sindaco Oscar De Pellegrin fanno ora parte del consiglio dell’ente anche Massimo Garzotto per la maggioranza e Riccardo Samaria per la minoranza. Un passaggio fondamentale, questo, per poter approvare il bilancio.

Ma prima va sistemata tutta la documentazione. Un lavoro lungo e complesso: si tratta di ricostruire a posteriori l’intera vita dell’ente degli ultimi anni. E va fatto in fretta, perché oltre ai fornitori, c’è la grana dell’Unione montana Valbelluna, che ha chiesto il saldo di 404mila euro per i lavori effettuati fino al 2019. E anche il consorzio Dolomiti Prealpi, che gestisce per conto dell’Unione montana Bellunese l’ufficio turistico di Belluno non ha ancora visto un euro di quello che è previsto nella convenzione.

Per venire a capo della questione e sollecitare una soluzione, ieri il prefetto Mariano Savastano ha convocato i due sindaci, Oscar De Pellegrin per il capoluogo e Paolo Vendramini per Ponte nelle Alpi.

«Possiamo dire che si tratta dell’ultima chiamata – spiega il prefetto, che sta seguendo la vicenda dalla fine del 2021 – perché ormai siamo ad un passo dalla diffida». Che aprirebbe le porte al commissariamento dell’ente e al suo scioglimento. Con tutte le eventuali conseguenze, amministrative e penali, che potrebbero sorgere.

Nell’incontro Savastano e i sindaci hanno condiviso una strada a tappe forzate. Sarà messa in piedi una task-force (O “unità di missione”, per dirla con le parole del prefetto) che avrà il compito di ricostruire tutta la documentazione necessaria all’approvazione del bilancio. «Sarà guidata dal segretario generale del Comune di Belluno, Francesco Pucci – spiega Savastano – affiancato da almeno un paio di esperti contabili. I sindaci di Belluno e Ponte nel giro di qualche giorno decideranno i nomi. E sia ben chiaro che questa attività deve avere priorità su tutto, perché l’obiettivo, raggiungibile, è il recupero dell’operatività dell’ente». La road map fissa dei paletti molto precisi: ogni mese la task force dovrà rendicontare al prefetto lo stato dell’arte. «Ho piena fiducia che ce la faremo – conclude Savastano – perché da parte dei sindaci ho trovato una presa di coscienza della serietà del problema e piena disponibilità a risolverlo».

«Abbiamo fatto chiarezza sull’iter intrapreso – commenta il sindaco di Belluno – Oscar De Pellegrin – approfondendo gli aspetti che ci preoccupano di più. Ora c’è un percorso da seguire e vanno individuate le persone giuste per far ripartire questo ente che può dare un grande servizio al territorio».

«L’Unione montana ha avuto enormi problemi di personale in questi ultimi tre anni – le parole di Vendramini – ma ora saranno i due Comuni ad “adottare” l’ente e a risolvere le situazioni che vanno ancora chiarite».

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