Ci sono passi avanti nella trattativa tra la direzione aziendale di Dolomiti Bus e i lavoratori, da giorni in stato di agitazione per vedere riconosciute le loro richieste in merito ad una revisione dei massacranti turni di lavoro degli autisti e all’aumento della retribuzione.

Dopo un primo incontro avvenuto la scorsa settimana, ieri rappresentanti dei lavoratori, sindacati, azienda e Provincia di Belluno (socio pubblico di minoranza di Dolomiti Bus) si sono dati nuovamente appuntamento in Prefettura. Grazie anche ad un accorato appello del prefetto Mariano Savastano, dopo mesi di muro contro muro, questa volta le acque si sono smosse.

«E’ stata una riunione estenuante – spiegano Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal e Uil trasporti – ricco anche di momenti di tensione e durato oltre sei ore. Ma alla fine, questa volta l’azienda ha fatto delle aperture importanti». A cominciare dall’adeguamento salariale. E’ stato deciso di riconoscere a tutti i lavoratori dell’azienda un buono pasto giornaliero di 5 euro. Mentre a coloro che già prima lo ricevevano, come gli autisti fuori sede, verrà portato a 8 euro.

«Inoltre – proseguono i sindacati – l’azienda si è impegnata formalmente a calendarizzare una serie di incontri per rivedere la contrattazione interna, ferma al 2004».

Da parte sua la Provincia ha garantito la volontà di attivare un tavolo tecnico per ristrutturare le tratte degli autobus e di conseguenza i turni degli autisti, per venire incontro alle esigenze di lavoratori e utenti. Infine, agli autisti che  (fra ore di guida e pause fuori sede) superano le 12 ore di impegno lavorativo giornaliero verrà riconosciuta un’indennità retributiva maggiorata.

«Un incontro difficile ma proficuo – concludono i sindacati – e che ci spinge a sospendere lo stato di agitazione. Ma saremo vigili: se alle promesse non dovessero seguire i fatti siamo pronti a ritornare sulle barricate».