Dalle parti di piazzale Resistenza, fanno tutti i pompieri. E spengono i facili entusiasmi. Da mister Renato Lauria ai giocatori, il coro è unanime: «Rimaniamo con i piedi per terra, vietato guardare la classifica».
Forse è giusto così, ma i numeri non mentono: il Belluno è già a quota 26 punti, in 15 giornate, occupa il secondo posto. E domenica ha un’opportunità ghiottissima per togliersi una soddisfazione che, per quanto momentanea e magari passeggera, in pochi si sarebbero aspettati: quella di guardare tutti dall’alto.
Sì, perché il turno di campionato a cui sono chiamati i gialloblù è piuttosto abbordabile: a Chions, contro il fanalino di coda. Una compagine che non ha ancora mai vinto ed è riuscita a ottenere solo una manciata di pareggi (5), a fronte di 8 ko.
Insomma, i tre punti non sono scontati, ma rappresentano ben più di un semplice pensiero. Dall’altro lato, la capolista Mestre (a +1 su Cobra e compagni) è attesa da una trasferta ostica come quella di Caldiero Terme.
Sognare il sorpasso è azzardato? Non per questo Belluno, capace di raccogliere 11 risultati positivi nelle ultime 12 uscite.