Per la sicurezza, prima di tutto. E per la raccolta dati. Arpav sta provvedendo a installare cinque nuove stazioni nivo-meteorologiche per il monitoraggio delle condizioni del tempo e di innevamento in alta quota. Le stazioni integreranno l’attuale rete di monitoraggio, che comprende ad oggi 18 stazioni automatiche, e copriranno alcune zone strategiche della montagna veneta per il rischio valanghivo.
Sono dotate di sensori di rilevamento di altezza e temperatura superficiale del manto nevoso e consentiranno un maggiore flusso di informazioni utili alla definizione dei bollettini di pericolo valanghe e dei livelli di rischio valanghivo. I dati raccolti, dopo le opportune verifiche di funzionamento, saranno messi online sul sito di Arpav a partire dalla prossima stagione invernale.
Sono già state installate quattro stazioni. Una nella zona delle Tre Cime di Lavaredo nel Comune di Auronzo di Cadore, una sul Monte Rite a Cibiana di Cadore (nella foto sopra), una sull’altopiano delle Pale di San Martino in quel di Taibon Agordino e una in alta Val Salatis nel Comune di Chies d’Alpago. La quinta stazione sarà installata nei prossimi giorni nel territorio di Asiago, a Cima Dodici.
Le stazioni sono state finanziate attraverso i fondi del “Soggetto attuatore per il rischio valanghivo” stanziati a seguito della tempesta Vaia del 2018.