“Appesi ad un filo”: Borgo Piave è il regno delle mostre fotografiche

“Appesi ad un filo”: Borgo Piave è il regno delle mostre fotografiche

Ottobre si sta rivelando il mese delle mostre a Borgo Piave. Non a caso, dopo “Il borgo in vetrina” che durerà fino all’8 dicembre, l’associazione Borgo Piave Etc aps ha pensato di promuovere per questo weekend un altro evento culturale. Si intitola “Appesi ad un filo” ed è una mostra fotografica incentrata sulla tempesta Vaia. E su ciò che ha rappresentato per il quartiere della parte bassa del centro storico. La rassegna sarà visitabile, previa esibizione del Green pass, in anteprima oggi (venerdì 29 ottobre) dalle 16 alle 17 e il 30 e 31 ottobre (sabato e domenica) dalle 11 alle 12 e dalle 14 alle 17. 

Il titolo scelto vuole assumere un doppio significato: l’essere “appesi ad un filo” sarà la modalità con cui verranno esposte le fotografie in centro stanza nella sala “La Magnifica” dello Spazio Palazzo Doglioni ma anche un richiamo alla situazione precaria e allarmante in cui si è ritrovato Borgo Piave durante la notte del 29 ottobre 2018. 

Chi è passato la mattina del 30 si è trovato davanti una situazione impressionante: l’autorimessa riempita di acqua e fango fino al soffitto, il parcheggio e le piazze invase dal fango, le sale del pian terreno delle ex concerie con i muri segnati dall’acqua fino a un metro e mezzo dal pavimento e tanta desolazione e sconforto da parte degli abitanti. 

Dai box sono comparse anche delle autovetture intrappolate per giorni, tra cui un’auto praticamente appena acquistata e una 500 rossa che di fiammante aveva conservato ben poco. 

Questo veicolo è stato un po’ il simbolo della rinascita del borgo: un componente del circolo bellunese auto d’epoca “Berto Gidoni” ha contattato la proprietaria offrendosi di restaurare il mezzo.
In occasione della rimessa in strada della 500 tirata a nuovo dallo stesso circolo, il suo presidente, Franco Gidoni, si è preso a cuore la questione del borgo promuovendo il finanziamento da parte della Regione Veneto del cavaliere d’argine che servirà a tutelare il borgo dalla risalita delle acque dagli scarichi fognari. 

La mascotte rossa sarà visibile nei pressi della mostra. 

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