Commemorazione defunti, il mercato dei fiori sorride ai florovivaisti

Commemorazione defunti, il mercato dei fiori sorride ai florovivaisti

Crisantemi finiti. A pochi giorni dalla commemorazione dei defunti sono quasi già tutte esaurite le produzioni bellunesi di fiori recisi e in vaso. Un momento di rimonta, rispetto a un anno fa, quando con i lockdown si era registrato un forte calo di clientela perfino nei periodi legati a ricorrenze e festività.

«La gente è tornata a comprare fiori e possiamo dire che il periodo buio è alle spalle – sottolinea Francesco Montagnese, referente dei florovivaisti di Confagricoltura Belluno e titolare del vivaio Top Green di Feltre -. In questi giorni abbiamo avuto molta clientela che è venuta a scegliere il colore e la tipologia della pianta da portare ai propri defunti. Vanno molto i ciclamini e le rose, ma chi ha prodotto i crisantemi sta vendendo tutto. Stanno incontrando molti favori anche i trattamenti delle fitopatie con insetti utili, come la coccinella, che riducono o eliminano del tutto la chimica, con effetti positivi anche sulla qualità delle piante. Si cerca di non aumentare i prezzi, fermi da tre anni, in quanto la pandemia ha portato a una situazione economica difficile, con molte persone che hanno perso il lavoro o che se lo sono visto ridimensionato. Invito quindi le aziende florovivaistiche ad andare incontro ai cittadini, che continuano a esprimere apprezzamento per il nostro lavoro, evitando aumenti che sarebbero controproducenti».

La commemorazione dei defunti rappresenta per le aziende florovivaistiche del Bellunese il 20 per cento del volume d’affari annuo. Ma in generale tutto ha ripreso a girare. «Sono ripartite le cerimonie, soprattutto matrimoni, battesimi e cresime – informa Montagnese -. C’è ancora un po’ di difficoltà sul fronte delle feste, in quanto tra norme anti Covid e green pass non si è più tornati ai livelli di un paio di anni fa. Il problema maggiore in questo momento è, però, l’aumento dei costi di produzione, soprattutto per quanto riguarda gas e gasolio. Al contrario di altre zone, baciate dal caldo e dal sole, per noi è improponibile investire sulle energie rinnovabili per riscaldare le serre. Servirebbero prezzi agevolati del gasolio per l’agricoltura di montagna, perché da noi abbiamo già iniziato a scaldare da inizio ottobre e stamattina la temperatura era di tre gradi sottozero».

Il momento, in generale, è favorevole per il florovivaismo. Per la prima volta in dieci anni il numero di aziende venete non è diminuito, ma si è mantenuto invariato a 1.417 unità (dati 2020 Veneto Agricoltura). Nel Bellunese si è addirittura registrato un incremento del 2,2 per cento, con il numero di aziende salito a quota 46.

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