Sono proseguite per tutta la giornata di ieri, anche sotto la pioggia, le ricerche di Renzo Costantin, l’83enne di Val di Zoldo del quale non si hanno più notizie da domenica. Una quarantina di persone, tra Soccorso alpino di Val di Zoldo, Alpago, Feltre, il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo, Cortina e Passo Rolle con tre unità cinofile, i Vigili del fuoco effettivi e volontari (e con il supporto logistico di Enel Green power) hanno battuto palmo a palmo la zona della Val di Doa.
Intanto emergono dei particolari sul percorso che l’uomo potrebbe aver fatto. Una delle ipotesi è che l’anziano possa essersi diretto verso la lapide di un suo zio, posta a 1.325 metri di quota proprio in Val di Doa, e del quale in questi giorni cade l’anniversario della morte.
Il campo base delle ricerche è posto alla centrale di San Giovanni, nell’area della diga di Pontesei, dove Renzo Costantin, domenica scorsa, ha parcheggiato la sua Renault Clio bianca. E’ quella l’ultima traccia che ha lasciato dietro di sé. Da lì in poi è nebbia assoluta. Costantin è uscito di casa domenica mattina, con l’intenzione di fare il suo consueto giro in montagna. Ma dopo non averlo visto rientrare, nella serata è scattato l’allarme.
Le ricerche si sono concentrate da subito nelle aree solitamente più frequentate dall’appassionato camminatore, comprese le sponde del torrente Maè, a valle e a monte della diga. Ma, finora, nulla da fare. A complicare le cose il fatto che l’anziano sia uscito di casa senza il telefono cellulare, rendendo così impossibile anche l’utilizzo degli strumenti in grado di captarne il segnale.