Al Santa Maria del Prato si partorisce con la musica e i colori

Al Santa Maria del Prato si partorisce con la musica e i colori

Un regalo prezioso per la comunità, fatto da una scuola del territorio. Per il benessere delle neo-mamme, per contribuire ad alleviare il dolore e vivere con un po’ più di serenità forse uno dei momenti più belli della loro esperienza.

Un ringraziamento pubblico è stato il gesto che il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre ha voluto contraccambiare ai ragazzi dell’Itc (Istituto tecnico commerciale) Colotti, che hanno deciso di donare il ricavato di un premio ricevuto per comprare un impianto di musicoterapia e cromoterapia.

«Hanno deciso di donare i soldi, anziché a loro stessi, alla comunità – interviene una delle dottoresse del reparto – Potevano usarli per altro, come per esempio fare una gita o comprare del materiale scolastico, e invece hanno deciso di donarli alla nostra ostetricia».

Ieri, il personale del reparto ha convocato una conferenza stampa per ringraziare pubblicamente e simbolicamente alcuni ragazzi che hanno rappresentato le classi coinvolte e l’istituto comprensivo feltrino.

«Il progetto era nato con gli alunni dell’anno 2019/2020, indetto dalla Camera di Commercio Belluno e Treviso sulla responsabilità sociale d’impresa e sulla legalità – spiega il preside del Colotti Alessandro Bee – Avevano vinto il primo premio e come istituto avevamo una somma di denaro “parcheggiata” nel conto corrente. I ragazzi hanno deciso di devolvere il ricavato che hanno ricevuto per questa iniziativa. Siamo contenti dell’attenzione che hanno avuto nei confronti della collettività». Un atto di generosità, che, hanno sottolineato in più di uno dei presenti, si trova solo in pochi territori.

L’impianto viene già attualmente utilizzato in sala parto per accompagnare le donne durante il travaglio.

A dimostrazione dell’utilità di questo dono, al termine del ringraziamento ufficiale è seguita una visita a due sale parto, una dedicata alla cromoterapia e in contemporanea la musicoterapia, l’altra che combinava la cromoterapia con la vasca, e quindi la possibilità del parto in acqua. In queste occasioni le infermiere e le dottoresse hanno spiegato ai ragazzi come vengono utilizzati gli impianti donati dalla scuola.

Cinque in totale le sale parto presenti nel reparto, quattro delle quali sono dotate di un impianto di cromoterapia.

«Ci sembrava più rispondente a quello che i ragazzi avevano pensato cercare di rendere l’ambiente il più umanizzato possibile – spiega la dottoressa Laura Favretti, responsabile del reparto – Siamo sempre stati molto attenti al rapporto con le donne in quel momento particolare della loro vita, in cui è importantissimo il ricordo che ne hanno. E se questi sistemi, che possono sembrare all’apparenza frivoli, possono contribuire a far star meglio le persone, siamo stati contenti di accettare. Abbiamo realizzato uno dei nostri sogni e in contemporanea il desiderio dei ragazzi di aiutarci, in più con una spesa contenuta, che non avrà ripercussioni sul futuro».

«Invitiamo anche le donne a crearsi una lista di brani o di suoni che possono aiutarle a rilassarsi – spiega una delle infermiere – Quello che ci piace fare è dare loro la possibilità di scegliere il modo in cui vogliono vivere i momenti del travaglio. Al momento circa la metà richiede delle modalità di controllo del dolore non farmacologiche come queste».

Un altro tassello importante del reparto di ostetricia e ginecologia è rappresentato anche dalla presenza di una vasca, un ulteriore aiuto e comfort per le donne che devono partorire.

«Il concetto delle luci e della vasca non è frivolo. Ho avuto la fortuna di partorire in acqua – racconta una mamma – abbiamo scelto delle luci soffuse (per la musica non abbiamo avuto il tempo!). La tensione e la paura che si erano create, nel momento in cui abbiamo avuto contatto con l’acqua e soprattutto la percezione dell’ambiente così caldo e accogliente, sono passate subito. Sono svanite in un momento. Questi due aspetti hanno semplificato tantissimo il parto. Ho un ricordo bellissimo dell’esperienza che ho fatto. Firmerei subito per avere un’esperienza anche solo simile!».

«Le contrazioni nel mio caso si sono fatte sentire – racconta un’altra mamma – ma nei momenti di pausa tra una contrazione e l’altra riuscivo veramente a rilassarmi, quasi ad addormentarmi. È stato molto bello!».

I ragazzi sono stati coinvolti direttamente nella scelta della modalità in cui investire questi fondi. «È capitato che in quel periodo una famosa influencer avesse partorito con la cromoterapia, diffondendo questa informazione a tutti i suoi follower – racconta un’infermiera – Dopo aver chiesto ai ragazzi come avevano pensato di investire i soldi che ci avevano dato, ci hanno chiesto se le nostre sale parto erano attrezzate per queste modalità. Non lo erano; per quanto riguarda la musica tutto era molto “domestico”, ci attrezzavamo solamente con il cellulare. Abbiamo approfittato dunque di questa proposta per organizzare in questo modo più innovativo gli ambienti. E grazie all’aiuto prezioso dei tecnici che ci hanno aiutato abbiamo poi installato l’impianto.
I risultati li stiamo vedendo, e ne siamo molto orgogliosi».

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