Abbigliamento inclusivo: quando la moda si intreccia alla disabilità

Abbigliamento inclusivo: quando la moda si intreccia alla disabilità

Eleganza e praticità, a servizio delle persone con disabilità o di chi convive con patologie particolari. E, di conseguenza, ha bisogno di vestiti, capi, strumenti e accessori di un certo tipo.

Possibile coniugare tutti questi aspetti? In un mondo inclusivo, la risposta sarebbe affermativa. E nel mondo reale? Affermativa ugualmente, se è vero che, in provincia di Padova (ad Arzercavalli), è attiva l’azienda Lydda Wear: l’unica, in Italia, e tra le poche in Europa a progettare e realizzare capi di abbigliamento per chiunque si muova con una sedia a rotelle o abbia delle specifiche problematiche.

Pantaloni, camicie, maglie, intimo: l’assortimento è ricco e adatto a vari soggetti. Dagli anziani agli adulti, dai bambini ai ragazzi. 

Tutto nasce da un’esigenza. Che poi diventa idea. Quindi progetto. E infine realtà: «Ho un fratello in carrozzina – spiega il titolare Pier Giorgio Silvestrin – e mia madre, a suo tempo, voleva vestirlo con dei pantaloni “perfetti”, che il mercato tradizionale non offriva».

È da questa base di partenza che nascono le prime creazioni sartoriali, mentre le ramificazioni sono innumerevoli. E coinvolgono pure la provincia di Belluno: «Il prodotto che si vende maggiormente nelle zone montane, e in particolare nel Bellunese – prosegue Silvestrin – è una speciale “copertura” da mettere sopra le gambe della persona, seduta in sedia a rotelle. La stessa copertura sostituisce il classico plaid, spesso poco pratico visto che tende a scivolare e a cadere a terra: in questo modo, lo scalda-gambe si può mettere e levare senza che la persona in questione si debba muovere di un centimetro». 

Ma Lydda Wear non abbraccia solo il ramo della disabilità motoria: l’azienda ha realizzato pure una linea per chi è malato di Alzheimer o è stato colpito dal morbo di Parkinson. «In seguito alla progressiva riduzione delle capacità manuali, abbiamo studiato delle soluzioni per permettere a chiunque di mantenere quanto più possibile la piena autonomia nella quotidianità». Ecco allora la camicia con apertura a velcro, realizzata senza asole e bottoni. O il pantalone, caratterizzato dalla completa assenza del bottone e della cerniera, sostituiti da una pratica e veloce chiusura, sempre con velcro. Nel complesso, sono più di 600 i prodotti in grado di coprire oltre 200 patologie invalidanti. 

Sì, si tratta di numeri davvero roboanti. I numeri che danno forma e sostanza al concetto di inclusione. 

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto