Prosegue incessantemente, a San Vito di Cadore, il lavoro per cercare di liberare nel più breve tempo possibile la carreggiata della Statale 51 di Alemagna, ostruita da un’imponente massa di sassi, ghiaia e fango (un fronte di 100 metri di lunghezza per 4 di altezza) scesa dalle pendici dell’Antelao. Nelle immagini riprese nel pomeriggio di ieri (1 luglio) dal nucleo regionale SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) del Veneto le operazioni in corso da parte dei vigili del fuoco, dalle quali si possono capire bene le dimensioni della frana.


A seguito del vertice operativo tenutosi ieri a San Vito, e al quale ha partecipato anche Fabio Ciciliano, capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, si cominciano a delineare i contorni del quadro. Sono oltre 20mila i etri cubi di materiale riversati a valle dalla frana partita dalle pendici della Croda Marcora. La situazione è pesante: serviranno almeno altri tre giorni pieni, probabilmente 4 (meteo permettendo, of course)per liberare la carreggiata della Statale 51 di Alemagna. Solo allora si potrà riaprire: ma all’inizio solo per i mezzi di soccorso.
Per l’apertura completa al traffico, invece, tempistiche certe ancora non ce ne sono. Perché – è l’altra notizia uscita dal vertice a San Vito – quest’ultimo punto è subordinato alla realizzazione di un sistema di monitoraggio avanzato per bloccare prontamente il traffico in caso di nuove colate. Radar, telecamere e semafori saranno installati nelle zone più esposte, così da garantire interventi tempestivi e sicurezza per chi transita.
Intanto, per sopperire agli inevitabili disagi (tra cui il congestionamento del traffico sui tracciati alternativi per Cortina, che già ieri si sono manifestati), da oggi a San Vito di Cadore è attivo un punto di primo soccorso con medico e infermiere, per far fronte alle urgenze mediche.