Zaia-Confindustria asse per lo sbocco a Nord: «I tempi sono maturi»

Zaia-Confindustria asse per lo sbocco a Nord: «I tempi sono maturi»

Prima l’endorsement di Zaia. Poi Confindustria. Insomma, lo sbocco a Nord torna a essere tema al centro dell’attenzione. Da parte degli industriali lo è sempre stato. Adesso ritorna anche nei radar della politica regionale. 

«Dopo le parole inequivocabili del presidente Luca Zaia, che sul tema dello sbocco a Nord ha recentemente interessato il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, i tempi sono più che mai maturi per decidere e programmare un’opera strategica per l’intero quadrante orientale della nostra regione e per l’Italia intera» torna alla carica Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che nelle settimane scorse – anche alla luce delle tensioni sul Brennero – aveva chiesto alla politica, locale e nazionale, di sciogliere definitivamente il nodo di un collegamento tra Veneto ed Europa centrale.

«È da anni che poniamo costantemente il tema, ma ora è il momento delle scelte. Siamo appena in tempo per programmare un nuovo futuro quando mancano tre anni alle Olimpiadi di Milano Cortina. Lo sbocco a nord rappresenterebbe un tassello fondamentale per lo sviluppo integrato di questa regione, un vero e proprio anello di congiunzione tra l’Europa e i territori Unesco, dalle Dolomiti a Venezia, passando per i colli del Prosecco, ultima iniziativa di grande successo voluta proprio dal presidente Zaia.

Lo stesso Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini è atteso sabato a Treviso per l’Assemblea di Anci Giovani e, a fine marzo, a Forni Avoltri per la presentazione del progetto del tunnel sotto la Mauria in un incontro voluto dal Comune. 

«Nei giorni scorsi, sempre a Treviso, Salvini ha ribadito la strategicità della superstrada pedemontana veneta portata avanti dalla Regione. Siamo completamente d’accordo, ma tutto il Veneto merita collegamenti efficienti, sostenibili e moderni. La stessa pedemontana veneta va connessa al Bellunese e al cuore dell’Europa», rimarca Berton. «Le istituzioni a tutti i livelli trovino la soluzione tecnica migliore e più sostenibile, anche attraverso il dialogo con le comunità locali ma senza farsi imbrigliare da minoranze rumorose. Deve prevalere la visione del futuro, l’interesse generale e perciò il coraggio delle scelte. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte».

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