Che emozione.
Sì, è stata un’emozione immensa poter ascoltare una voce bellunese alla Prima del Teatro alla Scala di Milano: la voce di Chiara Isotton.
Il soprano, classe 1985, era fra le interpreti di “Macbeth”, l’opera di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly per la regia di Davide Livermore. Nello specifico, la bellunese aveva il ruolo della dama di lady Macbeth (Anna Netrebko, in foto con Chiara).
In uno dei contesti più nobili e prestigiosi, Isotton ha brillato di luce propria. E riempito d’orgoglio la Scuola “Miari” in cui il suo talento è sbocciato. Dopo il percorso di studi al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia, ha proseguito la sua formazione sotto la guida di William Matteuzzi, Roberto Scandiuzzi, Regina Resnik, Raina Kabaivanska, Renato Bruson e Paolo De Napoli, mentre nel 2013 ha vinto il concorso di Spoleto (Teatro lirico Sperimentale), in cui ha debuttato nel ruolo di Tosca.
L’esordio al Teatro alla Scala, invece, risale al 2015 come Sacerdotessa diretta da Zubin Mehta e tre anni più tardi, ecco l’approdo alla Fenice. Lungo il cammino da soprano, la bellunese si è esibita pure in Giappone ne “La Bohème” e come Tosca.
Insomma, una carriera in rapida e costante ascesa.
Idealmente ad applaudire Chiara, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’era l’intero territorio bellunese.
