Scenario da gennaio e neve fresca. Non quantitativi esagerati, ma un tocco d’inverno c’è, sulla montagna bellunese. La perturbazione che è transitata domenica e ieri (9 gennaio) sul Veneto ha portato fiocchi bianchi e temperature quasi in linea con i valori normali per il periodo. Dopo giorni di caldo, insomma, è tornato il freddo.
Le prime nevicate – tutte sopra i 900-1.000 metri – si sono materializzate ancora domenica pomeriggio, sulla via del controesodo per i molti vacanzieri che avevano scelto il Bellunese per il ponte dell’Epifania. Poi si sono intensificate nella notte, tanto che ieri mattina i nivometri di Arpav segnavano un soffice manto bianco di 20-25 centimetri in diverse località (Ra Vales sopra Cortina, Col dei Baldi, Malga Losch a Frassenè Agordino…). Nel corso della mattinata di ieri in molte zone si sono aggiunti 2-3 centimetri, poi è arrivato il vento che ha spazzato via le nubi e fatto tornare il sereno.
I quantitativi di neve fresca sono molto variabili, di zona in zona. Nelle Prealpi bellunesi la neve è caduta solo dai 1.400-1.500 metri in su, a quote addirittura superiori in alcune aree. E solo a fine evento si è visto qualche fiocco bianco ad altimetrie più basse.
Le strade sono tutte percorribili, e i passi dolomitici sono aperti. Veneto Strade ha provveduto alla pulizia fin dalle prime ore della nevicata.
Nei prossimi giorni però si alza il rischio valanghe, fino al grado 3 (marcato). Anche perché domani (mercoledì 11) sono previste nuove precipitazioni, nevose sopra i 1.100-1.300 metri sulle Dolomiti, attorno a 1.500 sulle Prealpi. Sono attesi altri 5-6 centimetri di neve fresca.
