“Una sfumatura di colori dentro l’autismo”: il progetto che elimina l’isolamento

“Una sfumatura di colori dentro l’autismo”: il progetto che elimina l’isolamento

Una giornata dedicata all’autismo, a Belluno: l’obiettivo? Più d’uno: promuovere la ricerca e il miglioramento dei servizi. Ed eliminare la discriminazione e l’isolamento di cui sono vittime, molto spesso, sia le persone autistiche, sia i loro famigliari. 

Come i genitori di Francesco, un bambino autistico di 4 anni: «Abbiamo pensato di promuovere questo evento colorando di blu questa giornata. L’autismo che noi vediamo come la mancanza di intuizione è una problematica abbastanza estesa allo stesso tempo anche nascosta». Stiamo parlando di un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da una grande variabilità e complessità, la cui prevalenza mondiale è stata stimata a 1 caso su 68 bambini. Secondo la neuropsicomotricista de “La Sedia Gialla”, Elena Collazuol, «è necessario passare dall’idea di un intervento per competenza a un intervento competente. È importante che più persone nell’ambito della scuola, dello sport, del lavoro e della società sappiamo come comunicare con una persona autistica». 

Da questa base è germogliato il progetto “Una sfumatura di colori dentro l’autismo”: «Progetto che nasce dall’esigenza di far conoscere le caratteristiche dell’autismo, ma soprattutto di coinvolgere più persone possibili nella speranza di costruire una città sempre più consapevole, sensibile e attiva per i nostri figli». 

A tale proposito, i bambini della scuola dell’infanzia Cairoli e della scuola primaria Gabelli riceveranno un piccolo braccialetto di colore blu con un logo e la scritta “Consapevolezza sull’autismo”. In più, verranno accolti con tanti palloncini sempre dello stesso colore.
Attraverso la piattaforma Whatsapp, inoltre, i genitori potranno vedere un video in cui un ragazzo, una mamma e una terapista raccontano cosa sia l’autismo dal loro punto di vista: «L’autismo è diversità, è ricchezza e, grazie all’apporto di tutti, possiamo dare un senso evolutivo e formativo al nostro lavoro quotidiano per farlo diventare un mezzo di affermazione personale e uno spazio con dei servizi utili alla comunità». 

Una famiglia che convive con una persona autistica deve affrontare e superare ostacoli 24 ore su 24, 365 giorni all’anno: «Andrebbe supportata e coinvolta nella società e non dimenticata.
Noi vogliamo lasciare questo messaggio alle famiglie che, forse per paura o per altro, preferiscono il silenzio. “Non siete soli”: cominciamo da questi piccoli passi a creare un futuro migliore per i nostri figli, noi ci crediamo. I nostri figli credono in noi». 

Il filmato può rappresentare la chiave fondamentale per aprire un mondo: «Attraverso il video vorremmo uscire dalla contrapposizione tra chi conosce la disabilità e chi no, e rappresentare l’autismo come una “diversabilità”: una sfida e una conquista che qualsiasi persona con disturbo dello spettro autistico deve poter raggiungere. E vincere». 

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