Un’occasione per scoprire un lato meno conosciuto di Dino Buzzati.
S’intitola infatti “Buzzati minore, ma non troppo” la conferenza che si svolgerà questo fine settimana a Belluno e dedicata proprio al giornalista e scrittore bellunese.
Venerdì, 21 ottobre, alle 17.30, nell’aula magna del seminario gregoriano, il direttore della biblioteca civica di Belluno Giovanni Grazioli presenterà e farà conoscere libri preziosi, rari e speciali dello scrittore, attraverso una panoramica di prefazioni, introduzioni, commenti e note scritte da Buzzati a libri di altri autori e amici.
Ad essere delineata sarà la figura di un autore sorprendente e soprattutto più libero di spaziare su vari argomenti. Il tutto attraverso una modalità e un tono ironici e sagaci, che verranno restituiti con la lettura di una selezione di brani tratti dalle opere buzzatiane e curata dall’attore Nanni Dorigo della Compagnia del moccolo. Frammenti che, alternati alle spiegazioni di Grazioli, valorizzeranno la lettura data da Buzzati dell’universo umano, attraverso una scrittura sempre brillante e fantastica.
Non ci si soffermerà quindi solo sui temi più cari all’autore, come il senso dell’attesa, l’angoscia, l’ansia dell’ineluttabile e il fatale epilogo della morte: per molti si tratterà di scoprire anche lati curiosi di un autore che, nei suoi scritti, spesso cita e ricorda la Valbelluna e le montagne.
La conferenza rientra nell’ambito degli eventi per il quarantennale del Soroptimist International Club di Belluno e Feltre a corredo della mostra Melusine’s Buzz Poem dell’artista Bettina Sholl Sabbatini, dedicata a Dino Buzzati nel cinquantesimo anniversario dalla morte.
Una curiosità particolare, che forse non tutti sanno: grazie a una serie di acquisizioni fatta nel mercato antiquario negli ultimi vent’anni, la biblioteca civica di Belluno è ad oggi la biblioteca pubblica che conserva il più ricco patrimonio di prime edizioni pubblicate in Italia delle opere di Buzzati, di cui è autore, e delle opere di altri autori che contengono un suo contributo.
Tra queste, secondo il catalogo del Servizio bibliotecario nazionale, due autentiche rarità sono conservate solo a Belluno. Per scoprirle, non resta quindi che assistere alla conferenza di venerdì.