Treno delle Dolomiti, il comitato agordino: «Decida la politica, ma in fretta»

Treno delle Dolomiti, il comitato agordino: «Decida la politica, ma in fretta»

«La politica faccia il suo lavoro. Scelga quale dei quattro progetti è il migliore. Ma lo faccia collegialmente e sulla base di analisi tecniche». Firmato, il comitato “Ferrovia Dolomiti Bellunesi”. Che ha un’idea in testa: la ferrovia delle Dolomiti deve passare lungo la valle del Cordevole.

A suffragio dell’ipotesi il comitato ha realizzato un progetto, affidato alla matita esperta dell’architetto Stefano Dell’Osbel, appoggiato dai sindaci agordini e dall’Unione montana e che lo scorso dicembre la Provincia di Belluno ha ufficialmente trasmesso a Venezia come quarta ipotesi di tracciato.

Tecnicamente il tracciato ipotizzato da Dell’Osbel è lungo 72 km, solamente 3 in più del tragitto lungo la Valboite, che pare al momento il preferito dai vertici regionali. Ma, grazie ai raggi di curvatura minori e alle minori difficoltà tecniche rispetto alle altre tre ipotesi (tragitto in Valboite, lungo la Valle dell’Ansiei e il mix tra queste due) permetterebbe di raggiungere Cortina da Ponte nelle Alpi in un’ora e 5 minuti, venti minuti in meno di qualsiasi altra proposta. Con un costo stimato paragonabile alle altre ipotesi: circa un miliardo e 250 milioni di euro.

La ferrovia agordina, una volta lasciata la stazione di Ponte nelle Alpi, passerebbe per Belluno («Il nostro è l’unico tracciato che prevede il passaggio per il capoluogo», spiega il comitato), Sedico e poi seguirebbe la Sr 203 agordina fino a Caprile. Da lì una galleria di 13,8 km (riducibile di un chilometro con una variante già prevista) porterebbe turisti e pendolari direttamente a Cortina. «Sembrano tanti -spiega Dell’Osbel –  ma alla fine l’intero tragitto prevede 20km in galleria. Gli altri ne prevedono di più, perché vanno anche rifatte le gallerie tra Ponte nelle Alpi e Calalzo».

«La nostra proposta ha dei punti di forza innegabili – spiegano gli esponenti del comitato – a cominciare dal fatto che è l’unica che unirebbe tutti i più importanti comprensori sciistici dell’area, dal Dolomiti Superski, alla Marmolada, fino a Cortina. E poi sarebbe baricentrica, avvicinando anche il Feltrino». Basandosi sui numeri forniti dalla Regione, il treno agordino potrebbe contare su 2milioni di passeggeri all’anno. Di questi, almeno 500mila potrebbero essere pescati dal grande bacino dei lavoratori Luxottica. «Con loro abbiamo parlato in maniera informale – rivela il Comitato – e non sono per nulla contrari, ma al momento aspettano le mosse del territorio e dei sindaci». Già, perché tutto passa da loro. «Chiediamo alla Provincia di convocare i sindaci attorno ad un tavolo. Lì decidano per il meglio. Ma tengano anche presente il principio dell’equa distribuzione degli investimenti. Il treno è l’ultima occasione per il rilancio: non possiamo perderlo».

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