È stato condannato in via definitiva a cinque anni e dieci mesi per corruzione, ma Roberto Formigoni riavrà il suo vitalizio da ex parlamentare. Nello specifico, un assegno da 7mila euro al mese, anche se l’ex presidente della Regione Lombardia ridimensiona la cifra («meno della metà»). Questo perché la commissione Contenziosa del Senato ha accolto un ricorso, dietro al quale c’è la mano, e la mente, dell’avvocato bellunese Maurizio Paniz: «È un atto di giustizia – ha affermato l’ex parlamentare di Forza Italia sulle colonne del Corriere della Sera – in una situazione creata da una delibera anticostituzionale, ora definita illegittima. Sì, anticostituzionale perché penalizza i parlamentari rispetto agli ergastolani, ai quali viene tolta la pensione solo se latitanti o evasi. Ed è giusto».
L’avvocato Paniz non si ferma a Formigoni: «Adesso tocca a De Lorenzo e poi ai 1.500 parlamentari che, dalla sera alla mattina, hanno perso ogni tipo di sostentamento». E, sempre al Corriere, aggiunge: «Nella gente si inculca l’idea che il vitalizio è un privilegio. È ovvio che reagisca. Invece le Sezioni unite della Cassazione e la Corte Costituzionale hanno stabilito che è un trattamento pensionistico. Tutti hanno diritto ad averne uno. Io difendo la casta? Ma quale casta? Il vitalizio l’ha voluto il Pci perché la politica la potessero fare tutti e non solo, come con lo Statuto Albertino, conti, baroni e imprenditori di successo».