«Non c’è libertà senza responsabilità». Parole rivolte ai no vax (pur senza citarli direttamente) dal vescovo di Belluno – Feltre, Renato Marangoni. Che ha risposto presente, ieri, alla chiamata del direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti, Maria Grazia Carraro. E, al Centro vaccinale di Sedico, si è sottoposto di buon grado alla somministrazione della terza dose di vaccino. Come lui una trentina di sindaci bellunesi, il presidente della Provincia Roberto Padrin, il prefetto Mariano Savastano e i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine.
Obiettivo: sensibilizzare i bellunesi sull’importanza di proseguire nella campagna vaccinale, soprattutto in un momento così delicato, con i casi di coronavirus che risalgono e l’inverno che riduce le possibilità di attività all’aria aperta.
Al momento, secondo i dati diffusi ieri da Maria Grazia Carraro, sono 666 i bellunesi attualmente positivi e 1217 quelli in isolamento. «L’incidenza settimanale sale inesorabilmente – commenta il dg dell’azienda sanitaria – e ha raggiunto quota 180 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Siamo sopra la media nazionale, ma ancora ben al di sotto, per fortuna, dei territori a noi più vicini, come Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Ma dobbiamo impedire che i numeri aumentino fino a diventare un problema per il mondo lavorativo e della scuola».
E della sanità, naturalmente. Dove per ora i dati sono ancora sotto controllo, grazie al vaccino. Negli ospedali bellunesi ci sono 8 persone ricoverate in area non critica e 3 in terapia intensiva. Ma ieri, dopo molto tempo, si è avuta una nuova vittima: un 91enne, ricoverato da qualche giorno in area non critica ma che lottava con altre patologie. E che, soprattutto, non aveva ancora potuto fare la terza dose di vaccino, così l’effetto schermo delle prime due, avute già a fine inverno scorso, era diminuito notevolmente».
Vacciniamoci, quindi. Per noi e per gli altri. «Per non togliere posti in terapia intensiva a chi non può fare a meno di finirci, per incidenti o altro», come dice il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin. O perché «libertà significa anche prendersi cura dell’altro», per dirla di nuovo con le parole del vescovo Marangoni. Ma soprattutto, come esorta Padrin, «Per poter vivere un natale sereno e in famiglia, dimenticando il dicembre 2020, probabilmente il mese più tragico a causa del covid per quanto riguarda la provincia».
L’appello non sta comunque cadendo nel vuoto: sono già oltre 20.500 le terze dosi somministrate finora, ed altre 30mila sono già state prenotate. Messa in sicurezza oltre la metà degli over 80.
Insomma, dopo un periodo di calo, è ripartita a pieno regime la macchina della vaccinazione. Che oltre ai 5 drive – in e alle sedute organizzate dai medici di base può contare sull’efficientissimo Centro vaccinale di Sedico, realizzato da Luxottica al Palaskating. Una struttura nella quale da oggi, ricorda il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 1, Sandro Cinquetti, «Siamo in grado di somministrare 1.200 dosi al giorno, che si aggiungono alle altre 500 che facciamo negli altri punti. Così adempiamo perfettamente ai dettami della Regione».