Tambre, una statua per ricordare l’alpino morto 50 anni fa

Tambre, una statua per ricordare l’alpino morto 50 anni fa

12 febbraio 1972. A malga Villalta, in alta Val Venosta, una valanga seppellisce, uccidendoli, 7 giovanissimi alpini del 5° reggimento, battaglione Tirano, di stanza a Malles. Tra di loro anche l’alpagoto Duilio Saviane.

6 agosto 2022. A 50 anni di distanza, una scultura ricorda il giovane alpino e la tragedia. Una croce in legno di noce, inclinata, con la scritta “per non dimenticare”, con sette cappelli con la penna legati assieme da una catena. E alla base una targa con i nomi delle sette giovani vite spezzate. L’ha realizzata lo scultore bergamasco Antonio Bellini, nel 1972 artigliere di montagna che nella notte della valanga scampò per miracolo alla tragedia.

Ieri una copia della scultura (Bellini ne ha realizzati sette esemplari, uno per ogni commilitone caduto) è stata consegnata al presidente del gruppo Ana di Tambre, Enzo Bortoluzzi. Presente anche Gianni Saviane, fratello di Duilio.

«E’ stata una cerimonia semplice ma toccante – racconta Bortoluzzi – come è nello spirito di noi alpini». Per il comandante dell’Ana di Tambre, «è bello e significativo che, a 50 anni di distanza si torni a ricordare quella tragedia. E’ il segnale che l’anno di “naja” lascia nell’animo di chi lo vive qualcosa di forte. E non ne faccio un discorso militarista, ma semplicemente di relazioni umane».

Bortoluzzi, che oggi ha 65 anni, ricorda perfettamente i giorni della tragedia di mezzo secolo fa. «Duilio Saviane era più vecchio di me, non lo frequentavo personalmente. Ma sapevo bene chi fosse suo padre, che fu anche sindaco di Tambre, nonché proprietario di una grossa segheria della zona. La morte di suo figlio fece enorme scalpore, all’epoca. Ho ancora bene impressi nella mente i momenti del ritorno della salma, scortata dagli alti gradi militari. Io e i miei amici all’epoca eravamo adolescenti, mi ricordo che ci nascondevamo dietro i cespugli, tanta era la soggezione».

La scultura farà bella mostra di sé nella sede dell’associazione alpini, che attualmente conta circa 150 soci: «Il fratello di Duilio, Gianni, ha voluto che fosse esposta qui, perché è il posto più indicato. Lo ringrazio di cuore».

(Nella foto la consegna della statua: al centro, con la statua in mano, Enzo Bortoluzzi. Alla sua destra Giovanni, il fratello di Duilio Saviane)

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