Strada interrotta, medici malati, rifiuti: non c’è pace per la Val di Zoldo

Strada interrotta, medici malati, rifiuti: non c’è pace per la Val di Zoldo

 

Dal Covid al maltempo, con le conseguenti frane, fino al ritardo nella consegna dei pacchi, passando per l’assenza dei medici di base. E il momentaneo stop del servizio di raccolta dei rifiuti. 

Non c’è pace per gli abitanti della Val di Zoldo, costretti a sperimentare quotidianamente le difficoltà del vivere in montagna. 

Difficoltà che sono di natura viabilistica. E di conseguenza logistica, se è vero che la strada provinciale 251 è ancora chiusa in seguito alla caduta di una frana: per raggiungere la vicina Longarone, e il capoluogo, è necessario affrontare vie alternative e sobbarcarsi diversi chilometri in più. La speranza è che la 251 possa riaprire il giorno della vigilia di Natale, a senso unico alternato, mentre per la doppia corsia ci vorrà almeno un mese. 

Non solo: il sindaco Camillo De Pellegrin, attraverso i canali social, ha comunicato che la raccolta dei rifiuti «è momentaneamente sospesa. A causa dei problemi di viabilità, Ecomont in questi giorni non è in grado di garantire il servizio. Il problema dovrebbe essere risolto a breve. Nel frattempo si chiede la massima collaborazione nel tenere a casa i propri rifiuti. È possibile conferire solo l’umido nei bidoni stradali». 

Ma non è finita qui, perché i due medici di base del territorio sono entrambi in malattia. E non possono svolgere attività ambulatoriale. Da un paio di giorni, la copertura medica è garantita dalla dottoressa Maria Venturini, che riceverà i pazienti nella sede Utap di Forno: lunedì e venerdì dalle 9 alle 13; martedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17; mercoledì dalle 10 alle ore 12.30 e dalle 15 alle 17; giovedì dalle 9 alle 11 e dalle ore 15 alle 18.30. 

Insomma, il momento è delicato. Ma la Val di Zoldo resiste. Come è nel suo stile. Come è nella sua storia. 

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