Stati generali a Roma: si alza compatta la voce della montagna bellunese

Stati generali a Roma: si alza compatta la voce della montagna bellunese

 

«L’aria è cambiata. Ma abbiamo la necessità di passare dalle parole ai fatti». Ampia, folta e variegata la delegazione bellunese che ha preso parte agli Stati generali della montagna: nella capitale, al ministero degli Affari regionali, erano presenti Roberto Padrin (presidente della Provincia), Claudia Scarzanella (presidente di Confartigianato Belluno), Andrea Ferrazzi (direttore di Confindustria Belluno) e Luca Dal Poz (Ascom), oltre ai deputati Luca De Carlo e Roger De Menech. 

STRUMENTI NUOVI
«Nessuno si salva da solo – ha affermato il numero uno di Palazzo Piloni, Roberto Padrin -. La montagna ha bisogno della pianura, tanto quanto la pianura ha bisogno che qualcuno presidi le aree in quota. La richiesta al ministro Boccia è di vigilare affinché le singole leggi regionali prevedano e rispettino le specificità dei territori. Servono strumenti nuovi per risolvere le criticità, a partire dallo spopolamento delle aree montane». Invertire la rotta si può: «Attraverso politiche a favore dell’agricoltura, servizi alle famiglie, misure attente alle necessità di cittadini e imprese: la Provincia è pronta a sperimentare su questi temi un progetto pilota». 

FONDO UNICO 
Al tavolo pure il deputato Roger De Menech (Partito democratico): «Uno strumento utile, condiviso da tutti i soggetti che hanno partecipato agli Stati generali, sarà quello di realizzare un fondo unico per la montagna dotato di 100 milioni di euro, secondo l’idea lanciata dal ministro Boccia, e di puntare alla semplificazione del quadro normativo. Anche pensando alla creazione di un testo unico delle norme che regolano la vita delle aree montane. Gli investimenti? Vanno fatti non solo dove c’è mercato, ma anche dove ci sono presidi che rimangono cruciali per la coesione del Paese». 

SPOPOLAMENTO? CONSEGUENZA, NON CAUSA 
Una rappresentanza delle aree rurali e montane, una fiscalità agevolata e un riconoscimento economico per quello che la montagna produce a favore dello Stato, oltre a strumenti di governo adatti: anche il deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, ha presentato diverse proposte. «La montagna non soffre perché si spopola, ma soffre e quindi si spopola: lo spopolamento non è la causa, bensì la conseguenza più drammatica. Non chiediamo assistenzialismo o carità: chiediamo il riconoscimento del ruolo di custode di un territorio fragile e complesso, che deve godere di una fiscalità agevolata proprio in virtù delle sue caratteristiche particolari e uniche». 

SANA CONTAMINAZIONE
Confartigianato, invece, ha richiesto «da un lato di introdurre incentivi fiscali e agevolazioni burocratiche; dall’altro, di supportare l’offerta dei servizi ai cittadini. E di incrementare la presenza di asili nido e scuole a tempo pieno». La presidente Scarzanella non ha dubbi: «La contaminazione tra popolazione locale e nuovi abitanti potrebbe ridisegnare il futuro di una montagna che, in questo modo, sarebbe luogo privilegiato per le famiglie, destinate a diventare creatrici di servizi in un’economia dinamica. E pronta ad accogliere le sfide legate al turismo ecosostenibile». 

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