La Regione stanzia 5,5 milioni di euro destinati alla bonifica dei siti inquinati. Il bando per la concessione dei contributi è stato approvato venerdì dalla giunta regionale. Il provvedimento, proposto dall’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, mira a supportare le amministrazioni locali nel superamento di situazioni di rischio ambientale legate all’inquinamento di suolo, sottosuolo e acque dei siti cosiddetti “orfani”: ovvero aree contaminate il cui ripristino, per irraggiungibilità o inadempienza del responsabile dell’inquinamento, è a carico degli enti locali.
«I fondi che stanziamo – spiega Bottacin – potranno coprire fino al 100% della spesa sostenuta per interventi di bonifica, analisi di rischio e progettazione, contribuendo anche al completamento di operazioni già avviate nell’ambito del PNRR. Questo strumento è un investimento non solo sulla salute pubblica e la sicurezza ambientale, ma anche sulla rigenerazione del nostro patrimonio territoriale».
In provincia di Belluno si contano 9 siti «orfani»: l’ex faesite a Longarone, l’ex discarica di Damos, a Pieve di Cadore, l’area di Sampoi e l’Epta Costan a Limana, L’area industriale dismessa denominata “ex calce Mas” a Sospirolo, l’ex Argentiera ad Auronzo, l’azienda agricola Biasuzzi a Santa Giustina, l’area spondale del lago di Alleghe e il vecchio istituto minerario di Agordo. Alcuni di questi sono stati già oggetto di finanziamenti precedenti.
Le richieste dovranno essere presentate entro il 30 giugno 2025, e i progetti selezionati potranno ricevere un contributo compreso tra 10.000 e 1.000.000 di euro, con la possibilità di superare tale soglia nel caso vi siano risorse residue. «La semplice rimozione di rifiuti non costituisce invece intervento ammissibile – conclude l’assessore – tuttavia le corrispondenti spese potranno essere riconosciute qualora si tratti di procedura preliminare o complementare alla bonifica dell’area oggetto di contaminazione. Anche le spese di progettazione potranno essere riconosciute entro il limite del 15% della spesa complessivamente prevista per l’intervento».