Manca la neve, non mancano gli escursionisti. Il Nevegal si conferma perfetto per le passeggiate in quota. Eppure, qualcosa non va. «I sentieri sono ancora ostruiti dalle piante cadute con la tempesta Vaia».
È la denuncia di Nevegallika. Il gruppo sportivo che da anni si è preso a cuore le sorti del Colle torna a battere sul tasto più dolente. Quello dell’impraticabilità dei “troi” che dal Piazzale portano in vetta al Visentin, sul Toront e sulle Faverghere. L’ultimo esempio è la strada silvo-pastorale della “Costa legner”, dove una pianta è caduta rovinosamente ancora mesi fa. Evidentemente però nessuno ha fatto niente per tagliarla e rendere agibile il tratturo.
«La strada è di competenza dell’Unione Montana Belluno-Ponte, collega la zona della Grava con le Ronce e offre la possibilità attraverso altri sentieri di arrivare a Malga Toront, al Rifugio Bristot e al Visentin – premette Paolo Garaboni, cuore pulsante di Nevegallika -. Il passaggio è ostruito sia ai pedoni che a eventuali mezzi di soccorso in caso di incidenti o incendi. Crediamo sia doverosa la bonifica. Anche perché sono molti gli escursionisti che in questi giorni stanno approfittando del sole per lunghe passeggiate sul Colle».
Non ci sono solo i tronchi che ostruiscono “Costa legner”: ci sono anche altre piante pericolanti, che incombono sui sentieri. «Noi lo abbiamo segnalato più volte all’Unione Montana: bisogna garantire l’incolumità a chi frequenta il Nevegal – prosegue Garaboni -. A quanto pare mancano soldi e personale. Almeno si avvisino le persone che decidono di fare escursioni. Tra il ghiaccio e gli alberi caduti, meglio evitare infortuni o brutte sorprese».