«Se non sarà Borca, sia Fiames». Anche le Regole d’Ampezzo contro il villaggio a Campo

«Se non sarà Borca, sia Fiames». Anche le Regole d’Ampezzo contro il villaggio a Campo

Ormai sta assumendo i contorni di un libro giallo. Manca solo scoprire chi sarà l’assassino, che non può essere il maggiordomo, semplicemente per il fatto che l’ambientazione non è borghese, bensì ambientale (pardon per il gioco di parole). Il villaggio olimpico però ha tutti i requisiti per diventare un cult di successo.

In principio era Fiames l’area prescelta. Con casette prefabbricate e rimovibili. Poi è spuntata l’ipotesi Campo di Sotto, tra le polemiche. E ha fatto capolino la riqualificazione della vecchia colonia Eni di Borca di Cadore, dove non servirebbero prefabbricati, ma sarebbe sufficiente mettere a posto l’esistente. Adesso, torna prepotentemente Fiames, se anche le Regole d’Ampezzo si dicono d’accordo.

L’idea però è che sia un compromesso. Piuttosto che Campo di Sotto, un prato alpino di bellezza rara, meglio Fiames, dove non c’è nulla.

L’indicazione di Fiames è stata lanciata dall’Ansa ieri sera, riprendendo una nota del Comitato di Campo diramata dopo l’incontro con le Regole, l’antica istituzione per la gestione della proprietà collettiva.

«Abbiamo chiesto alle Regole questo incontro per verificare se da parte loro ci fosse una posizione precisa in merito al villaggio olimpico – affermano i rappresentati di Campo -. Anche per loro la zona ideale resta Fiames, seguita da Cimabanche, fermo restando che il villaggio sia provvisorio. Socol, invece, dove è in atto una ricomposizione ambientale, sembra più complicato. Chiaramente si aspettano di vedere dei progetti veri e propri per poter avvallare una qualsiasi ipotesi con fermezza, ma è certo che anche per loro Campo non rappresenta la soluzione migliore».

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