Scuole chiuse per le olimpiadi? I sindacati dicono “no”

Scuole chiuse per le olimpiadi? I sindacati dicono “no”

L’ipotesi di chiudere le scuole della provincia di Belluno durante le Olimpiadi invernali del 2026 accende il dibattito e solleva l’indignazione dei sindacati confederali. CGIL, CISL e UIL alzano la voce contro una proposta che rischia di scaricare sulle famiglie, sugli studenti e sul personale scolastico il peso dell’assenza di una seria pianificazione della mobilità provinciale in vista dell’evento sportivo.

“È incredibile anche solo pensare di chiudere le scuole per due settimane – dichiara Denise Casanova, segretaria della CGIL Belluno – Si afferma così il principio che l’istruzione dei ragazzi è sacrificabile, pur di garantire il trasporto ai turisti paganti. Le famiglie saranno costrette a rimanere a casa con i figli, mentre la didattica a distanza, già criticata durante la pandemia, rischia di tornare protagonista in un contesto inadeguato e forzato”. Casanova denuncia anche la totale assenza di confronto con le parti sociali, sottolineando come la gestione del trasporto sia da anni una delle principali criticità della provincia, aggravata oggi dall’imminente arrivo delle Olimpiadi.

Dello stesso avviso anche Francesco Orrù, segretario generale della CISL Belluno Treviso: “È necessario un confronto serio che coinvolga anche le organizzazioni sindacali. I disagi non possono ricadere sugli studenti e sulle famiglie, né tantomeno sui lavoratori che utilizzano ogni giorno i mezzi pubblici. Comprendiamo l’importanza dell’evento, ma il benessere delle comunità locali non può essere sacrificato”.

Preoccupazioni condivise dalla UIL Veneto Belluno, con la coordinatrice Sonia Bridda che avverte: “La chiusura prolungata delle scuole rischia di creare forti disagi, soprattutto a causa della carenza di autisti per il trasporto pubblico. Siamo contrari alla didattica a distanza prolungata. Proponiamo piuttosto una revisione del calendario scolastico, limitando al massimo a due giornate di DAD e concentrandosi su soluzioni concrete come il reclutamento di nuovi autisti e il potenziamento dei mezzi”.

Tra le proposte dei sindacati anche la possibilità di collaborare con i servizi di trasporto pubblico di Treviso o delle regioni confinanti, oltre alla massima attenzione in caso di attivazione di stage di alternanza scuola-lavoro durante il periodo olimpico, affinché vengano garantite sicurezza e tutele agli studenti coinvolti.

I sindacati denunciano inoltre la mancata convocazione al tavolo di coordinamento dei Giochi, definendola un’occasione persa di confronto. “Siamo disponibili a dare il nostro contributo – concludono – per garantire il successo dell’evento, ma senza che questo avvenga a discapito delle persone che vivono e lavorano nel territorio”.

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