Saviane plaude al Ministero per la transizione ecologica: «Opportunità per la montagna»

Saviane plaude al Ministero per la transizione ecologica: «Opportunità per la montagna»

Rilancio della filiera del legno, sostegno alle giovani imprese boschive, aiuti per migliorare la dotazione di macchinari e per sostituire quelli obsoleti. Ma anche mettere in rete le imprese e costituire consorzi per la gestione delle aree boschive abbandonate. È la lista di richieste targata Paolo Saviane. Il senatore della Lega l’ha inviata al nuovo ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, con un intervento in Senato.

«Questo ministero accorpa l’ex ministero dell’ambiente orientato alla tutela dei luoghi e vi aggiunge funzioni legate alla valorizzazione degli stessi – spiega Saviane -. Nel Bellunese agricoltura, allevamento e turismo devono procedere di pari passo e per fare questo è fondamentale una cura particolare del territorio che passa per una formazione specifica e sempre aggiornata su professioni come agricoltore, taglia-boschi e allevatore e per incentivi all’acquisto di macchinari e alle imprese in generale. Non solo, occorre dare seguito all’articolo 8 della legge regionale sulla cura del patrimonio boschivo, mappare le aree abbandonate e procedere con la costituzione di consorzi che li gestiscano». Secondo di un recente studio della Regione Veneto – Direzione Adg Feasr Parchi e Foreste – Ufficio Pianificazione Forestale nella provincia di Belluno, dove è presente la maggior estensione forestale rispetto alle altre province del Veneto, l’esbosco terrestre interessa una ridotta superficie, appena il 10%, mentre le aree con elevata difficoltà di esbosco sono il 41%, con valori sopra la media provinciale nello Zoldano, in Centro Cadore e nell’Agordino. 

«I nostri sono boschi difficili e vi lavorano piccole imprese con pochi addetti – prosegue Saviane -. Da qui l’importanza di avere macchinari altamente efficienti e rispettosi dell’ambiente in cui operano, di percorsi di formazione e di corsi di aggiornamento. Spesso le imprese utilizzano gli stessi macchinari usati in pianura, con gravi danni ai boschi. Al ministro per la transizione ecologica chiediamo pertanto un’attenzione particolare alla filiera del legno e a tutta quella parte dell’economia legata alla cura dell’ambiente, formata da imprese di piccole dimensioni ma fondamentali per continuare a vivere in montagna».

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