Si celebra oggi San Martino, il patrono di Belluno.
In un tempo non ben precisato, Martino passava a cavallo sotto il Monte Schiara avvolto nel suo mantello.
Era una fredda mattina di novembre e sotto un albero vide un povero mendicante, che non passò inosservato. Martino si fermò, legò il suo cavallo ad un anello che trovò attaccato alla nuda roccia.
Brandì la spada, divise il mantello a metà e lo donò al povero mendicante.
In quel momento un raggio di sole squarciò il cielo e illuminò l’anello che sembrava una fede d’oro: da lì “Sciara de oro”, quindi Monte Schiara.
E da quel raggio di sole, che avvolse di calore il cavaliere e il povero, la famosa estate di San Martino.
Fin qui la leggenda, ma la tradizione di San Martino è molto sentita anche in tutto il Veneto. Infatti, recita il detto, “San Martin, castagne e vin”.
Un tempo, l’undici novembre i ragazzi giravano per i quartieri e le piazze, battendo pentole e coperchi per attirare la gente e avere in cambio qualche moneta o dolcetto. Questo periodo, nel mondo contadino, segnava la fine del lavoro sui campi e l’inizio del travaso del vino dai tini, dove era stato messo a fermentare, alle botti.
Ecco perché a San Martino c’è l’usanza di mangiare castagne e bere vino novello.
Alla prossima!