Scuola a distanza anche a settembre? Può essere. Di sicuro l’anno scolastico in corso si concluderà senza il rientro in classe. Il comitato scientifico che supporta le scelte del governo sembra aver stoppato gli entusiasmi della ministra Azzolina, che ipotizzava uno scenario diverso, con il ritorno sui banchi a metà maggio. «Se si rientra prima del 18 maggio», aveva detto la titolare del ministero dell’istruzione, l’esame di maturità sarà normale. «Se si rientra dopo il 18 maggio…». Invece non si rientra proprio. Punto.
Solo che difficilmente si andrà a capo a settembre. Al momento è difficile fare previsioni sull’evoluzione della pandemia. Ma a quanto pare il team di esperti del ministero della salute non vuole neanche sentir parlare di mettere in movimento per le strade e sui mezzi pubblici studenti e insegnanti (quasi 14 milioni di persone, da Nord a Sud). E così quest’anno si concluderà con la didattica a distanza e con esami light per le superiori.
E poi? Tutto da capire. Ma si fa strada già qualche ipotesi. Come quella che tiene a casa i ragazzi anche a settembre. L’anno scolastico 2020-2021 potrebbe cominciare nello stesso modo in cui finirà quello in corso; con gli alunni a casa, davanti al computer. E c’è chi prevede un ritorno sui banchi graduale, con turnazioni una o due volte al mese, in supporto alla didattica a distanza, tanto per cominciare. Ovviamente, in classe con mascherina e guanti, se dovesse essere questa la strada. Al momento sono solo ipotesi. Sarà la ministra a confermarle o smentirle. A meno che non sia lei stessa a essere smentita dai tecnici.