Rubano 500mila euro ad anziana: due amministratori nei guai

Rubano 500mila euro ad anziana: due amministratori nei guai

Una donazione da 250mila euro a testa da parte di un’anziana ospite della struttura che gestiscono. E poi altri versamenti e prelievi. Denunciata per circonvenzione d’incapace, autoriciclaggio e uso indebito di carte di credito una coppia trevigiana. I due, marito e moglie (di 29 e 26 anni) gestiscono una residenza per anziani autosufficienti ad Alano di Piave, della quale sono rispettivamente presidente e amministratore.

L’operazione, condotta congiuntamente dai carabinieri del nucleo investigativo della Compagnia di Belluno e dal Nucleo di polizia economica e finanziaria della Gdf provinciale, ha portato anche al sequestro preventivo della struttura. Il fascicolo ora è in mano alla procura di Treviso.

Secondo quanto appurato dai carabinieri diretti dal colonnello Marco Stabile e dai finanzieri coordinati dal tenente colonnello Aldo Tomada, la giovane coppia avrebbe approfittato della condizione di infermità mentale dell’anziana 74enne (seguita dai servizi psichiatrici dell’Ulss 1 e dal 2004 dichiarata inferma al 100%) inducendola a consegnare loro 250mila euro a testa attraverso l’estinzione di 80 di buoni postali.

Il tutto formalizzato davanti al notaio (con tanto di certificato medico che attestava la capacità di intendere e volere della donna) attraverso una donazione “modale”: la coppia, in cambio del denaro, avrebbe garantito all’anziana il pagamento della retta della casa di riposo per tutto il resto della vita. Ma in realtà, di rate mensili, ne sono state versate solamente tre.

Le indagini, scaturite in base alla segnalazione (lo scorso dicembre) da parte di un istituto di credito di alcune operazioni sospette sul conto della signora (come, ad esempio, numerosi prelievi da un bancomat nei pressi dell’abitazione della coppia), hanno dimostrato che i due amministratori hanno reimpiegato parte della somma ricevuta (362.500 euro) nell’acquisto, nel 2018, dello stabile che ospita la stessa residenza per anziani, attraverso la costituzione di una società ad hoc. Un modo per rendere più difficoltosa la ricostruzione della provenienza illecita del denaro

La struttura nei giorni scorsi è stata messa sotto sequestro preventivo, mentre per i due coniugi è scattata la denuncia a piede libero per i reati (in concorso) di circonvenzione di persone incapaci, indebito utilizzo di carte di pagamento ed autoriciclaggio.

Le indagini proseguono. Restano da chiarire le posizioni del notaio e del medico che attestò la capacità di intendere e volere dell’anziana.

«L’indagine è partita dalla segnalazione di alcune operazioni sospette – commenta il tenente colonnello della gdf Aldo Tomada -. Grazie alla collaborazione con i carabinieri siamo arrivati in poco tempo al sequestro. Una grande soddisfazione per noi, anche per la tutela delle fasce più deboli della popolazione: anziani e malati»

«I “nostri” anziani – aggiunge il colonnello dei carabinieri Marco Stabile – vanno tutelati, perché già stanno lottando contro un nemico come il coronavirus. Ma se per il covid è arrivato il vaccino, contro la disonestà ancora non ci sono antidoto. Esorto la popolazione a segnalare tutte le situazioni che appaiono dubbie».

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