Cinque punti per rivendicare una montagna libera, ma informata: la Carta della Marmolada dopo il dramma dello scorso 3 luglio – costato la vita a 11 persone, oltre ad altre 8 ferite – nasce per volontà del Collegio veneto delle Guide Alpine, sottoscritto da Cai veneto e Soccorso Alpino; una tragedia che sarà ricordata anche domenica 30 ad Alleghe con una cerimonia che vedrà coinvolte le autorità e i familiari delle vittime.
La cerimonia sarà anche l’occasione per presentare pubblicamente la Carta della Marmolada (qui il testo integrale) rivendica il diritto alla frequentazione libera della montagna, ma impone una riflessione sui cambiamenti climatici, sull’approccio turistico alla montagna, sulla necessità di preparazione e di presa di coscienza dei propri limiti.
“In montagna non esiste il rischio zero” è un mantra che gli esperti ricordano sempre, ma che evidentemente non viene recepito dagli escursionisti: i dati del Soccorso Alpino Veneto del 2022 (aggiornati al 19 ottobre) parlano di 1052 interventi, dei quali 198 per soccorsi “anomali”, cioè di tipo non sanitario (123 per incapacità dell’escursionista, 34 per sfinimento e 41 per ritardo). Il 20% degli interventi, quindi, è dovuto alla scarsa preparazione, fisica e non solo, di chi affronta la montagna.