Il vero nemico in questo momento è la pigrizia. Dopo il virus, s’intende. Tutti hanno dovuto abbandonare gli allenamenti e l’attività fisica; perlomeno quella canonica. «Ma ci sono moltissimi altri modi di tenersi in forma». Parola di Andrea Colombo, atleta e allenatore della Piave 2000. Uno che prima della quarantena forzata allenava tutti i giorni ragazzi e adolescenti, portandoli a dare il massimo nelle discipline dell’atletica leggera. E adesso, come tutti, è costretto allo stop. Non senza qualche difficoltà.
«Sono preoccupato – dice Colombo -. Non tanto per gli esiti che si riscontreranno al termine del contagio, ma più per la salute dei miei ragazzi. È un’emergenza quella che stiamo vivendo, bisogna essere davvero cauti e responsabili. Inizialmente, io stesso ho ignorato la gravità della situazione. Infatti sfruttavo al massimo il fatto che le scuole fossero chiuse per preparare i miei atleti alle gare. Solo dopo, ho realizzato l’enorme problema a cui dovevamo far fronte e ho deciso di interrompere gli allenamenti».
Eppure, si vede in giro ancora tanta gente. Anche persone che corrono e cercano di allenarsi. Però bisognerebbe ridurre gli spostamenti allo stretto indispensabile…
«Lo sto dicendo anche ai miei ragazzi: siate responsabili; allenatevi, ma con la testa. Muovetevi, solo seguendo le norme prestabilite. Muovetevi, ma stando nei pressi delle vostre case. L’attività motoria è sana, ma bisogna usare l’intelligenza e avere buon senso, perché ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza».
I ragazzi si stanno allenando?
«Sono pochi gli atleti che mi hanno chiesto aiuti e consigli riguardo agli allenamenti. Molti infatti hanno considerato questo momento di pausa come una vacanza. Spero che sfruttino anche loro il tempo per riflettere e capire cosa sia realmente per loro l’atletica: una valvola di sfogo? Un impegno troppo difficile da continuare a fare? Il momento è buono anche per capire questo genere di cose».
Cosa può fare un allenatore in questi momenti per aiutare i suoi atleti ad allenarsi?
«Personalmente ho preparato per i miei ragazzi degli allenamenti completi, in modo tale da mantenere attivo il sistema muscolare. Ho consigliato di prendere spunto anche dai video per quanto riguarda gli esercizi di forza o lo stretching. YouTube è un mezzo eccezionale se usato correttamente».
Come sarà il post-emergenza? Cosa prevede per il proseguo della stagione sportiva?
«Il ritorno sarà particolare. Tornare alle proprie abitudini sarà complesso, per tutti. Sicuramente si vedrà la differenza tra chi si è allenato e chi invece è rimasto fermo. Chi ha continuato a muoversi e a fare gli esercizi, in poche settimane si riabituerà alla pista, senza difficoltà. Chi invece non ha fatto nulla avrà un lungo e difficile periodo di recupero, e sicuramente non sarà in grado di affrontare le gare».
(si ringrazia Ilaria Radina per aver raccolto l’intervista e confezionato l’articolo)