Election day a Palazzo Piloni. Oggi (sabato 18) la Provincia va al voto. Da una parte con un esito scontato, visto che per la presidenza c’è un solo candidato, Roberto Padrin. Dall’altra, invece, con una battaglia all’ultimo voto: per il rinnovo del consiglio infatti si sfidano una lista di centrodestra e una di centrosinistra. Venti candidati, dieci posti a disposizione. 

COME FUNZIONA IL VOTO

Dalla riforma Delrio del 2014 la Provincia è uscita ente di secondo livello. Significa che sono chiamati al voto solo gli amministratori, consiglieri comunali e sindaci. In tutto, i “grandi elettori” sono 723, ma non pesano tutti allo stesso modo. Sempre la legge Delrio ha deciso di fare figli e figliastri, per cui un singolo consigliere di Belluno vale tanto quanto l’intero consiglio di Valle di Cadore. I voti sono divisi per ponderazione, a seconda del peso demografico del Comune che lo esprime. In pratica, un voto di Belluno vale 517 punti, uno di Feltre o Borgo Valbelluna 486 punti. E via dicendo. I Comuni sopra i 5mila abitanti valgono 257 punti, quelli dai 3mila ai 5mila 138 punti. Quelli con meno di 3mila abitanti, solo 58 punti. Urne aperte dalle 8 alle 20.

L’INCOGNITA

Per il presidente non ci sono dubbi. Per il consiglio molto dipenderà dal peso dei voti che arrivano alle liste. E dalle preferenze. Con un’incognita: nella lista di centrosinistra ci sono due De Bon (Franco e Mario). La preferenza dovrà quindi riportare nome e cognome per esteso, altrimenti il voto sarà contestato. 

Altra incognita? L’affluenza. È la prima volta dalla riforma Delrio che si vota di sabato.